Filosofia del Film

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Enrico Terrone

Carocci Editore

pp191- euro 14

Pensare il cinema oltre che osservarlo. Porsi una serie di domande sull'impatto delle opere cinematografiche sul nostro immaginario e sul nostro linguaggio. Enrico Terrone, redattore della rivista Segnocinema e membro del LabOnt (Laboratorio di Ontologia, Università di Torino), nel suo Filosofia del Film riesce nell'ardua impresa di fare compiere al lettore un viaggio di andata e ritorno sul rapporto bidirezionale tra Filosofia e Cinema. E' un percorso affascinante che parte da un discorso ontologico (che cosa è un singolo film? Quale è la sua struttura intrinseca? Vi sono diverse concezioni filosofiche del film? Cosa differenzia un film dall'altro?) passa per la stazione della semantica (come e cosa i film possano significare) per poi arrivare alla pragmatica (la rappresentazione per immagini sulla base delle intenzioni con le quali il film viene realizzato) e alla estetica (può il cinema essere considerato o no una forma d'arte? il cinema è soprattutto visione o narrazione?). Questo primo blocco molto denso dal punto di vista concettuale ma sorprendentemente fluido dal punto di vista lessicale, ha il notevole pregio di portare il lettore a prendere coscienza di diverse teorie filosofiche che cercano di definire la forma del linguaggio cinematografico, e, senza schierarsi apertamente da una parte o dall'altra, propone una serie di chiavi di lettura che possono diventare il passepartout per una riflessione più articolata sul Cinema come oggetto di indagine filosofica.

Ma se la filosofia può occuparsi dei film, gli stessi film possono trasformarsi in discorsi filosofici con un senso e con un significato, uno strumento indispensabile per la nostra comprensione del mondo? Ecco che nella seconda parte del libro attraverso una serie di esempi concreti (si citano Crimini e Misfatti di Allen, Soldi Sporchi di Raimi, Ho Sposato un Fantasma di Reiner, Ottobre di Ejsenstein, Il Settimo Sigillo di Bergman, Lady Eva di Sturges, Alien di Scott,), Enrico Terrone propone sia il punto di vista scettico (i film non possono filosofare) che quello iperbolico (i film filosofano per conto proprio). Ma tra queste due posizioni estreme, esiste una terza possibilità: la risposta dialettica. Film come Minority Report di Spielberg, L'uomo che uccise Liberty Valance di Ford e Eternal Sunshine of Spotless Mind di Gondry possono dimostrare che i film filosofano dialogando con i filosofi, cioè non si limitano ad illustrare una teoria ma riescono invece a costruire un discorso filosofico originale.

Alla fine del viaggio Terrone lascia al lettore la scelta del migliore tragitto da seguire e dimostra con una particolare abilità didattica come il cinema possa essere una forma espressiva che sta alla percezione come il linguaggio sta al pensiero concettuale. Questo livello di consapevolezza non può che spalancare allo spettatore le porte della percezione di una opera cinematografica.

INDICE

Introduzione

Parte Prima Il Cinema come tema filosofico

1 Ontologia. Film come entità del mondo

2 Semantica. I film come rappresentazioni

3 Pragmatica ed Estetica. I film come artefatti e come opere

Parte Seconda. I film come discorsi filosofici

4 La nuova questione del cinema come filosofia

5 La sfida scettica: I film non possono filosofare

6 La risposta iperbolica: i film filosofano per proprio conto

7 La risposta dialettica: i film filosofano dialogando con i filosofi

Conclusione

Riferimenti Bibliografici

Indice dei Nomi

Indice dei Film

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