Surrounded, di Laura Girolami e Federico Patrizi

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Sembra esserci già il marchio della factory di Gabriele Albanesi nel mostrare l'isolamento e la casa come prigione. Dopo una partenza un po' a singhiozzo (evidente nell'artificialità nei dialoghi della coppia) il film cresce e riesce a far salire la tensione pur non facendo succedere nulla. Solo nella parte finale c'è qualche rivelazione di troppo

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surroundedC'è uno sguardo in una foto di classe. Un dettaglio che diventa fondamentale in Surrounded, opera prima di Laura Girolami e Federico Patrizi (anche montatori del film), uno scatto a cielo aperto che entra intenzionalmente in contrasto in un film che si svolge quasi tutto dentro una casa. C'è l'esterno, con le vetrate, ma al di là di quello poi solo il nulla. Una giovane insegnante incinta (Tatiana Lauter) resta sola nella villa di campagna dopo che il marito (Daniel Baldock) è dovuto partire per un viaggio di lavoro. Le successive 24 ore diventeranno per lei un incubo e si sentirà continuamente minacciata da oscure presenze.

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Sembra esserci già il marchio della factory di Gabriele Albanesi. La costruzione della tensione in una casa isolata aveva già caratterizzato infatti il film che il produttore aveva diretto come regista, Il bosco fuori. Se lì si lavorava per accumulo, qui invece prevale la sottrazione. Gli oggetti (i telefoni, le porte, la cornice con la foto della coppia) sembrano anche loro trasformarsi negli ospiti indesiderati, animarsi all'improvviso, entrare in conflitto con la protagonista.

L'omaggio al cinema di Dario Argento è fin troppo esplicito (i dettagli sonori con la musica che sembra alzarsi all'improvviso). E dopo una partenza un po' a singhiozzo, in cui risultano un po' troppo artificiali i dialoghi della coppia, il film cresce proprio nel momento in cui l'insegnante resta a casa da sola. Il tempo in cui è ambientato il film (aprile 2013) e il luogo imprecisato, rendono infatti l'atmosfera astratta, ma proprio per questo i due cineasti riescono a far salire la tensione anche se non fanno succedere nulla (per esempio, l'inquadratura vicino al frigorifero). Sono invece gli incontri fortuiti (l'uomo che bussa alla ricerca del cane) che invece tendono a interromperla. Il verde del paesaggio collinare diventa sfondo soffocante. E proprio nel filmare quel vuoto è evidente una consapevolezza precisa nell'affrontare il thriller, che risulta indebolita leggermente solo nella parte finale dove le rivelazioni stonano in un film che fino a quel momento aveva avuto il merito di spiegare appena il minimo.

 

Regia: Laura Girolami, Federico Patrizi

Interpreti: Tatiana Luter, Daniel Baldock, Emanuela Birocchi, Sean James Sutton

Distribuzione: Explorer Entertainment

Durata: 84'

Origine: Italia 2014

Tatiana Lute, incinta, resta sola nella villa di campagna dopo che il marito avvocato parte per un viaggio di lavoro
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