RdC Awards. Premiati Martone, Avati, Taviani e Mancino

Consegnati ieri sera al Cinema Trevi a Roma

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mario martone sul set di il giovane favolosoSono stati consegnati ieri sera presso il Cinema Trevi di Roma (Vicolo del Puttarello, 25), gli RdC Awards, i riconoscimenti della «Rivista del Cinematografo», assegnati ogni anno ai protagonisti del mondo del cinema, della televisione e della cultura.

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PREMI E MOTIVAZIONI:

 

Premio Navicella Cinema a Mario Martone per Il giovane favoloso: «Nel guardare non a Leopardi, ma con Leopardi, abbraccia con slancio immaginifico un'esperienza creativa, intellettuale e storica che travalica la semplice adesione al soggetto. Martone porta il dettaglio biografico, il genio e la febbrile umanità del poeta di Recanati all'interno di un'opera-saggio che, riflettendo sul rapporto tra artisti e intellettuali e sulla distanza che sempre dovrebbero tenere con la politica, le ideologie e le istanze del proprio secolo, ci dice più cose del nostro tempo di quanto non faccia tanto presunto cinema d'attualità».

 


Premio Navicella per la Fiction a Pupi Avati per Un matrimonio: «Per la capacità di raccontare con ricercatezza e sensibilità la storia del Paese dal secondo dopoguerra a oggi attraverso il ritratto di una famiglia, le vicende (anche problematiche) di un matrimonio. Con sguardo attento e lucido, pronto a cogliere le sfumature relazionali e sociali, Pupi Avati porta in maniera feconda il linguaggio del cinema nel piccolo schermo, coadiuvato da un cast convincente in cui spiccano Micaela Ramazzotti e Flavio Parenti».

 

 

Premio Colonna Sonora a Giuliano Taviani per Anime nere: «Esempio perfetto di composizione evocativa e mai prevaricante, in grado di esaltare le atmosfere suggestive del film e l’innata tensione interna al racconto. Una colonna sonora limpida, di elevata qualità musicale ed eccellente esecuzione».

 

Premio Diego Fabbri a La recita della storia. Il caso Moro nel cinema di Marco Bellocchio di Antongiulio Mancino: «All’apparenza studio sull’opera del regista piacentino, il volume muove da una prospettiva originale che ne fa un oggetto anomalo all’interno della saggistica cinematografica. Un saggio in cui la critica supera i suoi naturali confini per offrire una chiave di interpretazione della nostra Storia recente».

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