Benvenuti nel Riot Club. Incontro con il cast di Posh

Dopo l'anteprima mondiale all'ultimo Festival di Toronto è arrivato anche in Italia Posh, il nuovo film della regista danese Lone Scherfig. Ad accompagnare il film a Roma sono intervenuti gli attori Sam Claflin, Douglas Booth e Max Irons, reduci dal bagno di folla delle loro fan. Il film, distribuito da Notorious Pictures uscirà il prossimo 25 settembre in 250 copie

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Dopo l'anteprima mondiale all'ultimo Festival di Toronto è arrivato anche in Italia Posh, il nuovo film della regista danese Lone Scherfig (One Day, An Education). Ad accompagnare il film a Roma sono intervenuti gli attori Sam Claflin, Douglas Booth e Max Irons, reduci dal bagno di folla delle loro fan. Il film, distribuito da Notorious Pictures uscirà il prossimo 25 settembre in 250 copie.

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Voi siete coetani con i protagonisti del film. Credete che si possa provare invidia per questo stile di vita?
 
Douglas Booth: Quando ho letto la sceneggiatura la cosa mi ha fatto paura, non pensavo che club di questo genere potessero esistere. Abbiamo incontrato ragazzi che ne fanno parte e abbiamo scoperto che questi comportamenti sono messi in pratica frequentemente. E' facile essere sedotti da tutto questo sfarzo ma non credo sia invidiabile.
 
Sam Claflin; Uno stile di vita fatto di eccessi è naturale che venga percepito come invidiabile. In una battuta il mio personaggio dice al suo interlocutore borghese: Tu vorresti essere come me, tu mi veneri. Credo che il film renda queste persone da ammirare per attirare il pubblico, coinvolgerlo e mostrargli cosa sono davvero questi personaggi, come abusano del loro potere, e vanno oltre.
 
Max Irons: Io credo sia importante non esprimere un giudizio su questi personaggi. Il nostro compito di attori è mostrare cosa significa far parte di un club del genere. Un esperienza che ti cambia la vita ed è per questo che è una tentazione. Si è invidiosi perchè fa parte della natura umana ma bisogna anche capire la strada giusta da prendere.
 
Sam, come vivi l'enorme popolarita che ti circonda anche per aver partecipato alla saga di Hunger games? 
 
Sam Claflin: Io non mi sento popolare ma l'accoglienza che abbiamo vissuto in questi giorni è stato travolgente e inaspettata. C'è una grande differenza tra questo film e Hunger games. Credo che per la mia carriera sia importante seguire strade diverse, strade piu viscerali e dark. Sono fiero di aver affronato parti tanto diverse.
 
Nello scritto teatrale non c'è un personaggio femminile, perchè l'avete voluto inserire?
 
Il produttore Pete Czernin: Quando con la sceneggiatrice abbiamo adattato il testo teatrale, ci siamo resi conto di quanto fosse importante avere con noi una regista donna e non inglese, perfetta per raccontare un mondo strettamente maschile e misogeno. Inserire il personaggio di Lauren credo abbia dato il giusto tocco, è un elemento drammatico importante.
 
Max, cosa ha pensato il tuo illustre papà (Jeremi Irons ndr) del film?
Max Iron: Al momento sta lavorando e non ha ancora visto il film. Il suo appoggio c'è sempre, è molto felice che io abbia partecipato a questo film. Mi auguro che lo veda presto ma spero che non venga alla prima, sarebbe un incubo per me.
 
Come vi sentite ad essere dentro quest fenomeno mediatico?
 
Douglas Booth: Non so che dire, è un'esperienza che rende molto umili. E' una vera sorpresa che mette i brividi trovarsi di fronte tutta questa energia. Presumo che tutta questa eccitazione sia dovuta alla popolarità di Max e Sam.
 
Sam Claflin: Non so cosa abbia spinto tutti questi fan, forse pensano che siamo gli One Direction. La cosa bella dei fan italiani è che sono appassionati. Il minimo che si possa fare e venire in questa citta fantastica e incontrarli.
 
Max Irons: Sono contento che i ragazzi siano spinti a vedere un film diverso dal solito, lontano dai supereroi e i franchise. Spero che gli argomenti importanti della pellicola li facciano riflettere.
 
Da attori come si siete approcciati ai personaggi del testo teatrale, li avete modificati?
 
Douglas Booth: Io avevo visto la rappresentazione e mi era piaciuta ma l'opera era diversa, cominciava direttamente nella sala da pranzo. A teatro si entra subito nel loro mondo mentre nel film i personaggi li scopri lentamente. Non mi sono legato troppo ai miei ricordi di spettatore ma ho creato un nuovo personaggio. 
 
Max Irons: Io non ho voluto vedere la rappresentazione teatrale perchè so che Kit Harigton, l'attore che interpreta il mio ruolo, è bravissimo e avevo paura del paragone. Credo che Lora abbia tracciato dei personaggi attenti, con un background forte. Mi sono appoggiato su questo piuttosto che tornare al testo teatrale. 
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