"Agents Secrets", di Frederic Schoendoerffer

Monica Bellucci e Vincent Cassel sono due oggetti manipolati dalla regia: la recitazione è apparentemente sobria, riservata, aspra, ma è solo un attimo. Si scopre la rigidità e la trance nelle quali è ostaggio la coppia.

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La ricerca maniacale dei dettagli nel cinema di Frederic Schoendoerffer non smette mai di sondare il lato oscuro della luna. La prima inquadratura è proprio del satellite tra chiaroscuri che sfumano e permeano i rimandi di genere. Il movimento "macro/micro" è ossessivo e sistematico per calarsi all'interno idealizzato della propria visione. Già nel precedente Scènes de crimes (2000), il regista, con lavoro certosino e senza risparmio, racconta il mondo dell'indagine poliziesca: la raccolta degli indizi, le autopsie, gli interrogatori, le false piste, gli incontri fortuiti, ne fanno un film iper-documentato, che faticosamente prova ad eludere, con ironia, tutti i luoghi comuni sul genere. Dal serial killer alla violenza di Stato, fredda e ragionata. In Agents Secrets si svalorizza il concetto di individuo: l'uomo, anche se si tratta di "esseri speciali", è qualcosa di completamente estraneo al complesso naturale. Misteri, violenze, tradimenti, spionaggi, sono ingredienti sufficienti per appassionare lo spettatore. Ai margini della legge gli agenti segreti obbediscono agli ordini senza conoscere la finalità delle azioni che compiono. "Scientifizzare" l'azione dello Stato: il dovere è compiuto. Qual è la verità: l'assenza totale di vita privata, dominante verso cui il film procede, sembra lasciare aperte due vie. Si tratta di persone dotate di un enorme senso del sacrificio e dell'interesse collettivo o sono persone che nascondono un passato oscuro? Monica Bellucci e Vincent Cassel sono due oggetti manipolati dalla regia: la recitazione è apparentemente sobria, riservata, aspra, ma è solo un attimo. Si scopre la rigidità e la trance nelle quali è ostaggio la coppia. Prigionieri dei ruoli che interpretano con una totale perdita di libertà, che si ritorce contro se stessi confutando l'applicazione di testa con l'espressione viscerale. C'è un alone paralizzante sui volti e sui risvolti narrativi e linguistici. Tutto è sfondo o è in fondo: l'azione, il dramma, la malinconia, il noir, la denuncia, il messaggio. Risalta agli occhi un'asfittica rincorsa all'imitazione di stili morti, a un eloquio costituito da tutte le maschere e le voci immagazzinate nel museo immaginario di una cultura divenuta globale. I "segreti" sfigurano nel campo recettivo quel senso di realismo contrapposto al mal celato potere di fascinazione e seduzione dell'esperienza estetizzante.

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Regia: Frederic Schoendoerffer

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Interpreti: Vincent Cassel, Monica Bellucci, Andrè Dussolier, Charles Berling, Bruno Todeschini, Sergio Peris Mencheta


Distribuzione: Medusa


Durata: 109'


Origine: Francia/Spagna, 2003

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