#Berlinale 2016 – Incontro con Gérard Depardieu e il cast di Saint Amour

L’attore è esplosivo, critica The Revenant e gli attori americani ed elogia Vladimir Putin e la Russia

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Gérard Depardieu come un fiume in piena all’incontro di Saint Amour, seconda collaborazione con i registi Gustave de Kervern e Benoît Delépine dopo Mammuth. Le attenzioni  sono tutte concentrate su di lui, e l’attore ricambia offrendo uno show indimenticabile.

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Dopo aver elogiato il suo co protagonista, l’attore Benoît Poelvoorde, Depardieu ha criticato le commedie francesi contemporanee “Sono solo per un pubblico di teen agers. Mi sembrano come delle favole, ma i produttori le scelgono perchè credono di seguire il gusto del pubblico, ci sarebbero altre bellissime commedie, ma non vengono distribuite. Comunque non entro nell’argomento perchè mi deprime troppo. Al cotrario Gustave de Kervern e Benoît Delépine fanno ridere davvero le persone, e lo fanno parlando di situazioni reali come il recupero del rapporto di un padre con il figlio. Loro sono due registi che ammiro molto, non ce ne sono molti così in giro. Hanno girato un film onesto, non prendono in giro la gente”. E Depardieu prosegue con una stoccata agli Oscar “Un film dovrebbe essere sulle emozioni, e raccontare un mondo che ci appartenga. Deve smuovere il pubblico, non conta tanto se vince premi o meno ai festival, insomma non credo che la competizione in questo festival sia più importante del film che abbiamo girato. Certo i critici devono scrivere le loro recensioni… A proposito di festival prendi gli Oscar, The Revenant con una mega produzione dietro, attori che si ricoprono di escrementi e si rigirano nel fango, che sarà sicuramente profumato e riscaldato”.

Il momento topico arriva quando un giornalista chiede a Depardieu se il “romance” con Putin e con la Russia sia finito, e l’attore risponde leggermente piccato: “Il mio non è un romance, perchè lo chiama così? Mi sento un pò russo, perchè vivo più lì che in Francia, specialmente visto il presidente che abbiamo oggi in Francia, ma non voglio parlare di politica qui. Però devo dire che ammiro Vladimir Putin, quello che fa, come ammiro la gente in Russia. Ci sono molti intellettuali che mi criticano per questo, mi criticano anche tanti miei amici, ma a me non interessa”.

E ancora, quando parla del coinvolgimento degli attori nella politica contemporanea: “La politica è una cosa, e poi ci sono gli attori. So che George Clooney ha incontrato Angela Merkel per parlare dell’emergenza siriana, ma ho paura che non sia andata tanto bene“.

Dopo la parentesi politica, l’attore torna a parlare del cinema americano: “Io non imparo il testo a memoria. L’ho fatto per testi teatrali come Tartuffe o il Cyrano, ma adesso non lo faccio più perchè amo l’imprevedibilità. Oggi vedi tanti attori giovani, specialmente americani, e già sai la battuta che stanno per dire. Vedi la loro mimica, e già capisci tutto per quanto sono impostati”.

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