Colpevoli!

Bisogna ammettere che il ricco e valido pezzo di Maria Grazia Mancuso sul Foglio dovrà necessariamente portare Sentieri Selvaggi a rimettersi in discussione. "Popcorn" non è soltanto un'invidiabile lezione di scrittura giornalistica ma soprattutto una straordinaria lezione di vita. Ma da oggi cambieremo. Salteranno molte teste. E si ritornerà a scuola

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Abbiamo saputo, con colpevole ritardo, dell'esauriente articolo che la calibrata penna di Maria Grazia Mancuso ha dedicato su "Il Foglio" del 26 giugno del 2004, al nostro corso all'agriforesteria "Farnetella" e, più dettagliatamente, al sito di "Sentieri Selvaggi". Ne siamo venuti a conoscenza grazie – o meglio, a causa – di alcune persone che chiedevano informazioni per iscriversi dopo aver letto il bel pezzo della critica cinematografica del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara.

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Prima ammissione di colpevolezza: non conoscevamo il talento, la scrittura secca ed essenziale, la profondità culturale oltre all'innegabile valore critico della Mancuso. E questa, per un sito come il nostro che pretende di dare un aggiornamento quotidiano quanto più completo possibile, è già un preoccupante segno di disinformazione se non addirittura di ignoranza. Bisogna ammettere che il ricco e valido articolo di Maria Grazia Mancuso dovrà necessariamente portare "Sentieri Selvaggi" a rimettersi in discussione, a vedere il cinema con occhi completamente diversi. La conseguenza infatti è stata che, dopo essere venuti a conoscenza dell'articolo "Popcorn", è stata indetta una riunione di redazione straordinaria dove, tra le altre cose, gli autori degli articoli citati dalla Mancuso sono stati severamente redarguiti. I rimproveri costruttivi, ma anche affettuosi, quasi materni, che ci ha mosso la critica de "Il Foglio", ci hanno fatto sentire come quei figli indisciplinati e ribelli che hanno pensato delle cose sbagliate e commesso atti deplorevoli ma che alla fine sono ritornati a casa con la coda tra le gambe e che hanno avuto l'umiltà ma soprattutto il buon senso di chiedere scusa.

 


Siamo ancora colpevoli perché l'apertura di pensiero di Maria Grazia Mancuso ci ha ricordato la fascinazione critica sempre moderna di un André Bazin combinata con una forza stilistica degna di Pauline Kael. E' chiaro che l'articolo "Popcorn" dovrà necessariamente aprire una nuova fase, anzi probabilmente una vera e propria rottura dentro "Sentieri Selvaggi" che ci farà finalmente capire che così non si può più andare avanti. Servirà innanzitutto conoscere la storia del cinema come ci ha dimostrato la Mancuso, per esempio, nella sua recensione a Ladykillers dei Coen quanto cita niente di meno che Mancia competente di Lubitsch. Ma occorrerà anche avere la necessaria cultura per poter far riferimento,  a liberi pensatori e filosofi come ci riesce abilmente la Mancuso quando parla di Jean-Jacques Rosseau (recensione di Primavera, estate, autunno, inverno…e ancora primavera di Kim Ki-duk) e Vanna Marchi (recensione di Nudisti per caso).


E ancora. A proposito del film di Kim Ki-duk, la Mancuso ricorda l'episodio di Venezia 2000 quando alla proiezione de L'isola, dopo la scena degli ami da pesca ficcati in gola,  una spettatrice fu portata via svenuta, mentre altri ebbero attacchi di nausea e i più ardimentosi chiusero gli occhi. Noi purtroppo, e colpevolmente, non siamo stati portati via dalla sala, non abbiamo avuto attacchi di nausea e non abbiamo chiuso gli occhi ma – perversi come siamo – siamo rimasti come ipnotizzati dalla scena incriminata scoprendo l'incredibile talento del cineasta coreano.


Il nostro sito a questo punto ha bisogno di una rivoluzione totale, sulla stessa lunghezza d'onda dell'Inter di Moratti. E se questa rivoluzione di collaboratori e redattori non porterà a nulla, ne faremo un'altra e un'altra ancora, sempre seguendo l'esempio dell'Inter di Moratti.


Inoltre, chi vorrà collaborare a "Sentieri Selvaggi", dovrà saper scrivere in italiano. Anche il sottoscritto, che a scuola otteneva quando andava bene un 6 stiracchiato durante i temi in classe, dovrà ripassarsi tutte le regole grammaticali, dovrà imparare a costruire una frase con soggetto, verbo e complemento oggetto prima di avvicinarsi a un computer.


 

Siamo ancora colpevoli perché non ci rendiamo conto di quello che pubblichiamo. La Mancuso sottolinea giustamente come negli editoriali vadano forte Michael Moore e Gino Strada. Ci risulta, a torto, che gli editoriali su "Sentieri Selvaggi" mancano da tempo e infatti si ha intenzione di provare a riprenderli con una certa regolarità. Ma sicuramente ci sbagliamo. Molto probabilmente abbiamo pubblicato degli editoriali senza averli letti per niente oppure li abbiamo guardati distrattamente. Poi ci risulta che i riferimenti a Michael Moore sono presenti nelle recensioni o agli articoli dedicati ai suoi film presentati a Cannes (Fahrenheit 9/11 quest'anno e Bowling a Columbine nel 2002). Per quanto riguarda invece Gino Strada, ci sovviene soltanto la criminosa news dell'iniziativa pubblicizzata dal festival di Arezzo Wave che informa che Emergency guadagnerà un euro ogni volta che col nostro telefonino manderemo un SMS al numero 48588. Ma, sicuramente, ci sbagliamo ancora. L'articolo "Popcorn" di Maria Grazia Mancuso non è soltanto un'invidiabile lezione di scrittura giornalistica, un'esauriente lezione di critica cinematografica ma soprattutto una straordinaria lezione di vita. Ed è per questo che non smetteremo mai di esserle grati.


A volte i regali arrivano improvvisi, proprio quando meno te l'aspetti. E quello di Maria grazia Mancuso è il più bello, il più necessario che abbiamo ricevuto nell'arco dei 16 anni della nostra deprecabile attività.


A costo di essere ripetitivi e prolissi, diciamo ancora grazie a Maria Grazia Mancuso. Da oggi "Sentieri Selvaggi" cambierà pagina. Salteranno molte teste. E si ritornerà a scuola. Nulla sarà più come prima.

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