"Le cronache di Narnia: il principe Caspian", di Andrew Adamson
A tre anni dal primo episodio, torna la saga fantastica per famiglie ispirata ai racconti di C.S. Lewis. Questa volta le creature fatate di Narnia devono vedersela con lo spietato regno guerrafondaio dei Telmarini. Più spettacolare del predecessore, ne corregge alcune imperfezioni, ma rimane ancorato a un immaginario statico.
Dopo il successo de Il leone, la strega e l’armadio (2005) – 744 milioni di dollari rastrellati in giro per il mondo – prosegue la saga fantastica dal neanche troppo celato contenuto messianico/cristiano ispirata ai libri di C.S. Lewis. Lasciando da parte l’irriverenza di Shrek, Andrew Adamson fa tesoro degli errori e dei disequilibri del primo episodio e architetta un seguito che fa appello alla spettacolarità, non solo degli ambienti (la Nuova Zelanda magica portata alla ribalta da Il signore degli anelli), ma anche delle scene corali. Il grande assente del primo film, lo scontro epico sul campo di battaglia, risolto allora sbrigativamente e in modo palesemente antinarrativo, risulta qui centrale. La contrapposizione degli eserciti evidenzia anche una maggiore maturità dei protagonisti, e quindi della narrazione, meno propensa a frenare l’aspetto avventuroso in un atteggiamento autocensorio tale da non impensierire genitori troppo apprensivi.
La scelta centrale di Adamson è relegare a un ruolo marginale la funzione del leone Aslan. Nel primo episodio era un deus ex machina ingombrante e appariscente, mentre qui si limita a essere oggetto della fede cieca (e ripagata) della piccola Lucy. L’adombramento del ruolo salvifico di Aslan permette di portare in primo piano i caratteri fallibili dei quattro protagonisti, le cui scelte finalmente contano qualcosa, e non sono soltanto atti reversibili dai poteri ultramondani del leone magico. Nonostante il miglioramento del meccanismo narrativo, e la sicura gestione spettacolare delle scene, Il principe Caspian non è comunque esente da una certa ridondanza, che tende a stereotipare svolgimento ed eventi. A prescindere dalle bizzarre strategie di attacco e difesa messe in campo nella seconda parte, tutto fuorché verosimili o meditate, manca un picco drammatico che giustifichi i toni epici. Gli eventi si assommano e scorrono nella direzione prestabilita con pochi perturbamenti, senza imprevisti degni di nota, dando al film un tono statico, meno coinvolgente di quanto avrebbe potuto essere. Un passo avanti rispetto al predecessore, ma ancora (auto)delimitato nel ghetto del cinema per infanzia standard, privo di guizzi.
Titolo originale: The Chronicles of Narnia: Prince Caspian
Regia: Andrew Adamson
Interpreti: Ben Barnes, William Moseley, Anna Popplewell, Skandar Keynes, Georgie Henley, Sergio Castellitto, Pierfrancesco Favino
Distribuzione: Walt Disney Italia
Durata: 144’
Origine: Usa / Inghilterra, 2008