#PesaroFF52 – Sorprese

Seconda giornata con l’esordio della lingua tuareg al cinema e con i voleri metereologici che hanno impedito la proiezione del film del Concorso

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Dopo gli incontri nella rinnovata Pescheria, Centro audio-visivo, con Tommaso Cotronei e Federico Lodoli autori dei film visti il giorno precedente e un’altra tavola rotonda sul videosaggio come forma espressiva valorizzato dalla rete, nel pomeriggio la giornata pesarese si è rivolta come al solito al programma cinematografico.
Rain the color...La prima sorpresa è Rain the Color of Blue with a Little Red in It che è il titolo del film di Cristopher Kirkley girato nel Sahel nigerino e primo film realizzato in lingua tuareg, ma da un regista americano che lavora anche come archivista musicale e curatore di un ambizioso progetto sulla musica del Sahel. Questo film è nato per un pubblico Tuareg e da qui il suo interesse, ma probabilmente anche i suoi limiti.
La storia del chitarrista Moctar, interpretato dal vero Mdou Moctar che tra mille difficoltà, non ultime le condizioni sociali e familiari che non vedono di buon occhio l’affermarsi della musica, prova realizzare il suo desiderio di suonare. Il titolo del film nasce dall’assenza, nella lingua tuareg, di una parola per definire il colore viola. Un film estremamente semplice, una storia lineare, in cui assistiamo ai tentativi di Moctar di esprimersi con la musica nella vaga assonanza del titolo con uno dei dischi più famosi di Prince. Ma Moctar non ha voglia di fuga, il suo talento alla fine prevarrà e perfino il padre che ostacolava la sua passione sarà orgoglioso del figlio che suona dal palco. Un neorealismo dichiarato quello di Kirkley che si adatta alla semplicità della vita nell’ordinato villaggio del Sahel per girare un film senza pretese se non quella di esordire in tuareg nel cinema ed è questa la vera sorpresa.
Rinviando la riflessione sul cinema del franco-algerino Tariq Teguia di cui è prevista una retrospettiva apertasi oggi che si chiuderà con un incontro con lo stesso regista, non sarebbe rimasto che parlare del film in Concorso, David del ceco Jan Těšitel, sulla solitudine della malattia mentale preceduto dal corto di animazione Bagni di Laura Luchetti realizzato in stop-motion. Ma, ed è la seconda sorpresa, i bagliori in cielo sono diventati guizzi di luce e una pioggia tanto improvvisa quanto copiosa ha spopolato, in men che non si dica con un fuggi fuggi generale, dopo i primi cinque minuti di film, Piazza del Popolo si è spopolata e al popolo del cinema non è rimasta altra soluzione che quella di ritirarsi in buon ordine sperando in giornate migliori.

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