"Salvatore- Questa è la vita", di Gian Paolo Cugno

Il film regala emozioni primordiali, senza mai scendere al facile ricatto. Il regista sa così raccontare con grazia la storia di piccole maturazioni e di incontri, dove gli adulti si comportano da bambini e viceversa.

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Salvatore è un bambino senza padre e madre, che vive in una cadente casa al mare con la nonna e la sorellina. Trascorre l'intera giornata a coltivare pomodori e pescare in barca. Non ha tempo per la scuola e quando il maestro Brioni (interpretato da Enrico Lo Verso) decide di prendersi a cuore l'istruzione del piccolo, con lo scopo di salvarlo dalle ambigue maglie dell'assistenza sociale, finirà con l'instaurarsi un rapporto di intesa e reciproco scambio. Nonostante il titolo del film, il vero protagonista della pellicola è il maestro Brioni. E' lui infatti a cambiare il percorso della sua vita per aiutare il piccolo, e, a differenza del granitico Salvatore, il suo è un corpo malleabile, incerto, senza una precisa identità che non sia quella di ripensare se stessa. Il suo mutamento è quello di un uomo che si spoglia delle sovrastrutture sociali e intellettualistiche per riassaporare un appagamento tellurico e naturalistico. Lontano anni luce dal suo status di educatore, Brioni si riscopre non solo padre in cerca di un figlio, ma soprattutto figlio in cerca di madre (la terra che il piccolo Salvatore sa amare e crescere con tanta cura). Tutto il film di Cugno si rivela così prezioso per come riesce a omaggiare proprio la sua piccolissima 'heimat' in tutti gli elementi: terra, acqua, luce, vento. Attraverso campi lunghi meravigliosi, omaggia i paesaggi siciliani con l'amore di chi sa far(ci) vedere la bellezza e senza mai abusare di facili patetismi, sa come far respirare i suoi personaggi all'interno del quadro. E' certo anche un cinema semplicistico e ingenuo quello di Cugno, eppure mai cinico. Capace di inseguire una sua purezza interiore anche quando ricorre a schematismi drammaturgici e psicologici, Salvatore – Questa è la vita regala emozioni primordiali, senza mai scendere al facile ricatto. Il regista sa così raccontare con grazia la storia di piccole maturazioni e di incontri, dove gli adulti si comportano da bambini e viceversa, senza calcare mai i toni e anzi sprigionando una tale potenzialità da narratore visivo da sovrastare nettamente dialoghi e parole.

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Regia: Gian Paolo Cugno


Interpreti: Enrico Lo Verso, Galatea Ranzi, Giancarlo Giannini, Gabriele Lavia


Distribuzione: Buena Vista


Durata: 90'


Origine: Italia, 2006

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