1485 Khz, di Michele Pastrello

Il regista sfrutta l’esca del genere horror per delineare, ancora una volta, un ritratto straniante dell’Italia. Il suo nuovo cortometraggio visto in anteprima nella rassegna romana Extramondi

--------------------------------------------------------------
INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA POSTPRODUZIONE, CORSO ONLINE DAL 17 GIUGNO

--------------------------------------------------------------

Chi non ha mai desiderato di poter riascoltare la voce della persona perduta nel mondo terreno? Un po’ tutti. In effetti, comunicare con l’Aldilà può avvenire in modi differenti, e se è possibile comunicare con i defunti in modo “spontaneo”, è anche possibile attuare in modo consapevole metodi di comunicazione spirituale. Avete mai sentito parlare di metafonia?

--------------------------------------------------------------
OPEN DAY SCUOLA SENTIERI SELVAGGI, IN PRESENZA/ONLINE IL 7 GIUGNO!

--------------------------------------------------------------

Un fenomeno moderno, in quanto per manifestarsi ha bisogno di un registratore; l’effetto e l’incisione su nastro magnetico di suoni, voci o musiche, mentre nell’ambiente regna il più perfetto silenzio. Perché è proprio questo il punto cardine del cortometraggio 1485Khz, nuovo lavoro del regista Michele Pastrello, che continua ad aggiungere mattoni ad una poetica espressiva che la terza edizione della rassegna romana Extramondi (rivolta ai nuovi territori del cinema fantastico italiano) ha indagato con una giornata interamente dedicata alla produzione dell’autore.

Un regista che nel corso di una decina d’anni, ha attraversato il cinema di genere, declinandolo in varie forme: dal dramma emozionale (The Little Child), al dramma onirico e misterico (Inmusclâ) fino a micro-affreschi apertamente astratti (Awakenings, Nexus). Lavori che evidenziano una regia ponderata, che trova una propria collocazione all’interno della mappatura del thriller e dell’horror indipendenti italiani. Profondamente morale senza mai però scendere a compromessi con il demone tentatore del moralismo spicciolo, il cinema di Pastrello sfrutta l’esca del genere per delineare, ancora una volta, un ritratto desolante dell’Italia. 

----------------------------
SCUOLA DI CINEMA TRIENNALE: SCARICA LA GUIDA COMPLETA!

----------------------------

Metafonia: una parola che deriva dal greco meta (oltre, dopo) e dalla parola phone (voce, suono): oltre il suono. La metafonia è anche detta psicofonia e transcomunicazione strumentale: tutti questi termini vengono utilizzati per indicare l’origine altra, ultraterrena e ultradimensionale delle voci catturate dalla radio o dal nastro magnetico. Ma le voci registrate sono attendibili e attribuibili ai defunti? Probabilmente appartengono ad altre entità spirituali che si trovano sul piano astrale e in altre dimensioni. Ciò è accaduto al regista svedese Friedrich Jürgenson, ovvero lo scopritore della metafonia, e al quale si deve il titolo del cortometraggio: 1485 è la denominata frequenza Jürgenson.

Michele Pastrello racconta la storia di una addetta alle pulizie sull’orlo del licenziamento che si trova vincolata a recarsi a pulire una casa proletaria in un luogo sperduto, in montagna. Prima di lei era stata mandata in loco una collega extracomunitaria, di cui però si son perse le tracce. Una volta giunta a destinazione, al buio per via delle tapparelle sigillate, si imbatte in un vecchio volume del fisico Ernst Senkowski, La transcomunicazione strumentale: il luogo si rivela sinistro, oltre che isolato. Ma la necessità di portare a casa lo stipendio la condiziona a continuare e a non lasciare la casa.

In testa, non solo della protagonista, risuonano le parole: “Vedi di non deludermi”. Poi quasi un lampo: un’immagine, con dei volti di donna cancellati, e un uomo in primo piano, come a voler significare: chi lavora per me è una nullità. Io sono il personaggio importante della storia. Gli altri sono controfigure e come tali devono essere cancellate.

Interpretato dall’attrice Lorena Trevisan, con la partecipazione dello scrittore maniaghese Emiliano Grisostolo, il cortometraggio 1485 Khz, dietro la facciata della ghost story con riferimenti all’evp (electronic voices phenomen), cela una filigrana socio-politica di critica alla manipolazione psicologica nei confronti del lavoratore precario.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Scrivi un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *