10/1/2007 – TORINO FILM FESTIVAL: Alberto Barbera risponde…

alle inesattezze dell'appello per il Torino Film Festival

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Con un intervento pubblicato direttamente sul forum del Torino Film Festival, Alberto Barbera è intervenuto in merito all'appello lanciato negli scorsi giorni per salvare il Torino Film Festival. Questo il testo completo dell'intervento del Direttore del Museo del Cinema:

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Cari amici,

mi risulta che abbiate ricevuto un appello intitolato "Salviamo il Torino Film Festival". Inutile dire che condivido pienamente gli apprezzamenti nei confronti della prestigiosa manifestazione, per la quale peraltro ho avuto il piacere e l'onore di lavorare per  sedici anni. Tuttavia, poiché sono stato partecipe (mio malgrado) dell'assurda polemica che è seguita a una normale richiesta di confronto sul futuro del festival, mi permetto di far notare che le cose non stanno esattamente nei termini indicati dall'appello. Perché abbiate qualche elemento in più di valutazione in merito alla complicata e forse incomprensibile vicenda, segnalo che:

1)       Nessuno ha mai preteso una "revisione dell'intera struttura del festival": chi lo afferma è in totale malafede o semplicemente poco informato. La richiesta condivisa da chi ne aveva a cuore le sorti era di discutere nel merito delle possibilità di rafforzare il Festival, di renderlo maggiormente competitivo a fronte dell'agguerrita concorrenza e di accrescerne il legame con la città e il radicamento territoriale, senza in alcun modo snaturarne l'identità culturale.

2)       Gli Assessori dei tre Enti Locali e il Museo del Cinema non avevano annunciato la nomina di Nanni Moretti a direttore del Torino Film Festival, bensì (come risulta dal comunicato stampa diffuso per l'occasione) di un festival torinese che si auspicava potesse rappresentare la continuità con il Torino Film Festival, anche attraverso il rapporto di collaborazione con i due direttori in scadenza, Roberto Turigliatto e Giulia D'Agnolo Vallan, esplicitamente richiesto da Moretti.

3)       In base alla convenzione a suo tempo in essere fra l'Associazione Cinema Giovani e il Museo Nazionale del Cinema, la nomina del direttore del Festival non era di competenza né dell'Associazione né (ovviamente) degli organi politici, ma doveva essere assunta congiuntamente dall'Associazione e dal Museo. Il primo a disattendere la convenzione era stato proprio il Prof. Rondolino, che sin dalla vigilia dell'ultima edizione aveva tentato di imporre la riconferma dei due direttori in scadenza senza rispettare le procedure concordate.

4)   La rinuncia di Nanni Moretti non era dovuta alla "consapevolezza di essere stato strumentalizzato", ma alla delusione seguita alla constatazione che la sua candidatura non era servita a sanare i contrasti esistenti, come da lui auspicato.

5)   L'autonomia della cultura torinese non è mai stata minacciata dall'ingerenza di politici che, mossi esclusivamente dall'intenzione di contribuire a rafforzare la manifestazione, hanno tentato di svolgere correttamente le proprie mansioni di amministratori pubblici.

 Come si vede, è facile cambiare di valore e di significato alla ricostruzione degli eventi.

Augurandomi di aver contribuito a fare chiarezza sui fatti contestati, invio i miei più cordiali saluti.

Alberto Barbera






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