Alberto Francesconi è stato rieletto all'unanimità presidente dell'Agis, per il triennio 2006/2008. Confermato anche Maurizio Scaparro come vicepresidente vicario. Lo ha deciso l'assemblea generale dell'Agis, riunitasi oggi a Roma in rappresentanza delle federazioni, delle associazioni e delle unioni territoriali aderenti.

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Altri vicepresidenti, designati dai rispettivi comparti, sono Roberto Toni e Marco Bernardi per la prosa, Walter Vergnano per le fondazioni lirico-sinfoniche, Gisella Belgeri per la musica, Paolo Protti per gli esercenti cinema, Federico Grilli per la danza, Gianni Da Ronche per lo spettacolo viaggiante, Antonio Buccioni per circhi e spettacoli di strada, Luigi Grispello e Fiorenzo Grassi per le unioni territoriali, Maurizio Roi, presidente della Fondazione Ater Formazione, per le associazioni affiliate.

Nella sua relazione, Francesconi, che è stato eletto la prima volta nell'ottobre 2002, ha evidenziato come gli ultimi anni siano stati caratterizzati per lo spettacolo italiano da "molte ombre e poche luci". In particolare, il presidente dell'Agis ha sottolineato le pesanti difficoltà incontrate da tutte le attività nel lungo e non ancora esauritosi periodo di transizione legato alla riforma costituzionale e alla conseguente attribuzione delle competenze tra Stato e regioni. Tale situazione di prolungata incertezza, appesantita dai ripetuti tagli agli stanziamenti pubblici per la cultura, ha indotto l'Agis ad aprire, dal febbraio 2004, una "Vertenza Spettacolo", ancora non conclusa, tradottasi in una serie di iniziative pubbliche, culminate, lo scorso 14 ottobre, nel primo sciopero-serrata di tutte le attività, svoltosi con la partecipazione dei sindacati dei lavoratori e di un ampio fronte di associazioni. Tali iniziative, sostenute da una forte esposizione mediatica, hanno contribuito in misura significativa a dimezzare il pesantissimo taglio al Fus (Fondo unico dello spettacolo), inferto con la Finanziaria 2006. Ma la situazione economica e normativa resta molto grave e il Fus, ridotto a poco più di 370 milioni di euro, è già minacciato di ulteriori tagli, che lo fanno precipitare a 300 milioni nelle proiezioni per il 2007 e il 2008.

Per reagire a questo stato di cose, l'Agis, ha annunciato Francesconi, sta per rendere nota una lettera aperta al Parlamento e al governo di domani, nella quale solleciterà le istituzioni ad un deciso e positivo cambio di atteggiamento verso le attività di spettacolo e a tradurre in fatti concreti il principio, tante volte solo enunciato, secondo cui l'impegno finanziario pubblico verso questo settore va inteso non come spesa ma come investimento produttivo, capace di consistenti ritorni sia in termini economici che sociali.

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