Si chiama Uomini donne bambini (e cani) il film con il quale Eleonora Giorgi esordisce dietro la macchina da presa. Prodotta da Massimo Ciavarro, la pellicola getta uno sguardo su una famiglia italiana nel corso degli anni Sessanta, filtrato attraverso gli occhi di una bambina. La protagonista femminile, Anna, sarà impersonata da Ornella Muti; la principale parte maschile verrà interpretata invece da Paolo Giommarelli. La bambina, che – nella storia  – dei due è figlia, si chiama Nina ed è impersonata nella prima parte del film (ambientata nel 1962) da Shasa Vitale, poi (nell'ambientazione del 1969) da Chiara Mastalli. Ormai ultimate le riprese, la Giorgi – soddisfatta del lavoro svolto – dichiara di ambire a partecipare al Sundance o a Locarno; e lo fa senza trionfalismi, nello spirito che del film è stato animatore. Come lei stessa dichiara: "Conosco molto bene quel periodo così come ho una grande esperienza del conflitto tra uomini e donne. I valori degli Sessanta e Settanta hanno segnato la mia gioventù e contano ancora molto. E' stato il periodo dell'affrancamento delle donne, anche se tuttora viviamo molte contraddizioni. Per la prima volta capirono di poter essere non solo mogli e madri, ma anche qualcos'altro. Il mio non è un film politico, non parla esplicitamente né del femminismo né del '68. E' fatto di piccole cose quotidiane senza eventi eclatanti. L'atmosfera è molto raccolta."

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