40 anni di American Graffiti
Quarant'anni fa George Lucas (con Francis Ford Coppola alla produzione) usciva nelle sale americane con il suo secondo film da regista. Un'opera emozionante, nostalgica, che contribuiva ad aprire una nuova stagione del cinema americano. Un capolavoro che ricordiamo con la recensione di Aldo Spiniello
I primi di agosto del 1973 segnarono un momento cruciale nell'immaginario collettivo cinematografico. Nacque un vero e proprio sottogenere, quello del film "giovanile/nostalgico". Nacque American Graffiti, che nel giro di pochi mesi entrò nell'Olimpo dei grandi classici, con successo di critica, pubblico, cinque nomination agli Oscar e un Golden Globe.
Quarant'anni fa George Lucas (con Francis Ford Coppola alla produzione) usciva nelle sale americane con il suo secondo film da regista. Un'opera emozionante, di stampo generazionale, che contribuiva ad aprire una nuova stagione del cinema americano all'insegna della libertà drammaturgica, espressiva e autobiografica. Un capolavoro che ha anche rivoluzionato – con Mean Streets di Martin Scorsese – l'uso della musica pop nella narrazione drammatica.
Ricordiamo il capolavoro di Lucas con questa recensione di Aldo Spiniello