"Se ti investo mi sposi?", di Joel Zwick

Poteva chiamarsi Kill Elvis. Follie e sogni americani, isterismi di massa e romanticismo di melassa, colori anni Cinquanta e lunghe strade texane: ecco la nuova favola di Joel Zwick.

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Kim Basinger brilla di luce propria mentre sullo sfondo scorrono insensibili le gag trite e ritrite – ormai svuotate di significato – a cui Joel Zwick ha deciso di ricorrere per riempire il suo ultimo film. La favola è quella di una bambina di Memphis a cui un giovanissimo Elvis Presley offre passaggi sulla sua Cadillac – un incontro che segna per sempre i suoi sogni. Cresciuta, Harmony è una Barbie perennemente vestita di rosa shocking, e lavora per un'azienda di cosmetici il cui motto è "Famiglia e carriera uguale equilibrio"! Qui si può sorridere (amaramente?) sull'ironia, così come ci fa sorridere, mentre dal fondo della memoria riemergono nostalgia e script dei telefilm americani, la coppia 'comica' di poliziotti dell'FBI – bianco e nero, enorme e mingherlino,  pacioccone e nevrotico – che travestiti da Elvis ad un raduno di fanatici/imitatori improvvisa in duetto un indimenticabile pezzo di puro rock'n'roll, regalando alla pellicola il suo momento migliore (insieme ai titoli di coda). Il resto è una specie di Kill Bill versione 'tentativo di commedia grottesca' in cui la bionda protagonista scorrazza sulla sua Cadillac cabriolet tra Texas e Nevada alternando riunioni manageriali a ripetuti omicidi: ogni volta che le si para davanti un sosia del mitico king, non riesce proprio ad evitare di farlo (accidentalmente o compulsivamente) fuori. Morti improbabili – ma la risata è lontana – attendono gli Elvis impersonator, tra cui a sorpresa spunta Tom Hanks; la storia d'amore tra Harmony e Miles (John Corbett, interprete di Il mio grasso matrimonio greco ma anche di Serendipity, Quando meno te lo aspetti e Sex and the city) è invece telefonata dal primo minuto, salvo alla fine scoprire che era addirittura scritta nel destino…Elvis dall'alto dei cieli fa giustizia sommaria dei suoi imitatori che lo invocano da una terrazza di Las Vegas. Joel Zwick gira un film leggerissimo, assolutamente prevedibile, che sa molto di marketing e poco di pensiero: perché la forza del mito e la standardizzazione, l'idolatria e l'american dream, la leggenda di Elvis e il mondo del mercato, della pubblicità, dell'apparenza e dell'eterodirezione potevano essere una miscela esplosiva per far ridere di gusto e ghignare di amare consapevolezze. Ci si consola con i ricordi – evocati dalla colonna sonora – di Elvis, vera star che, a differenza di ciò che delle leggende si dice e contraddice, non può tramontare.

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Titolo originale: Elvis has left the building
Regia: Joel Zwick
Interpreti:
Kim Basinger, John Corbett, Annie Potts, Sean Astin, Mike Starr, Phill Lewis, Denise Richards, Tom Hanks, Joel Zwick
Distribuzione: Warner Bros
Durata: 90'
Origine: USA, 2004

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