"Ma che ci faccio qui!", di Francesco Amato

Teen-movie all'italiana on the road fresco ma non frizzante, con uno scooter al posto di una Harley e la desolazione dell'abuso edilizio sulla costa laziale invece degli sconfinati spazi del Grand Canyon… con un sorprendente Sassanelli vilain per un promettente esordio registico.

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Non siamo proprio dalle parti della deliziosa freschezza frizzantina di Notte prima degli esami, ma quest'esordio nel lungometraggio del giovane torinese Francesco Amato, classe 1978 (già vincitore di alcuni premi con i suoi cortometraggi e autore di Figlio di penna, unico corto italiano presentato a La Semaine de la Critique di Cannes 2002), lascia ben sperare. Già il fatto che questo teen-movie all'italiana on the road utilizzi uno scooter al posto di una Harley e la desolazione dell'abuso edilizio sulla costa laziale invece degli sconfinati spazi del Grand Canyon, ispira una tenerezza che non rimane intrappolata nella sceneggiatura scritta a quattro mani dal regista assieme ad Andrea Agnello ma si libra, anche attraverso un uso intellgente di gru, dolly e steadycam, nelle traiettorie emozionali in campo. Perché, vi chiederete, uno scooter al posto di una Harley-Davidson e la desolazione dell'abuso edilizio sulla costa laziale anziché gli sconfinati spazi del Grand Canyon? Semplice: lo studente romano Alessio (Daniele De Angelis, Cardiofitness) ha solo 18 anni e non può certo permettersi una moto così costosa ed essendo stato bocciato alla maturità non può partire con gli amici per l'InterRail attraverso l'Europa progettato da inizio anno scolastico. Fuggire di casa col suo scooter cercando di raggiungerli a suon di tapponi forzati sembra la soluzione… peccato che dopo poche decine di chilometri un primitivo riavvicinamento alla natura tramite una notte in spiaggia non lo porti a ritrovare il motorino abbandonato con la gomma squarciata. Così alla ricerca di un gommista s'imbatte nel "maschiaccio" Martina (Chiara Nicola), torinese da poco trapiantata al sud nello stabilimento balneare abusivo gestito dal rude padre Tonino (Paolo Sassanelli) e dalla sua nuova fiamma Corinna (Alina Nedelea), rimanendo incastrato in questa struttura ricettiva che lo libera in virtù di uno "schiavismo formativo".

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I viaggi "non arricchiscono la mente, la creano" scriveva Bruce Chatwin, romanziere ed esploratore inglese dal cui libro "Che ci faccio qui?" (raccolta, scritta a pochi mesi dalla morte, di alcuni brani dispersi della sua opera) prende il titolo il film e ispirazione anche lo stesso Alessio che lo legge nella sua baracca di "schiavo". E il film di Amato cerca di trasporre la vitalità del pensiero chatwiniano su pellicola, spesso riuscendoci con levità: non importa arrivare a Barcellona, Berlino, Amsterdam o dovunque voglia andare Alessio… gli basta fuggire dalla sua asfittica realtà/bolla del liceo-casa della Capitale per tuffarsi "di testa" nella vita vera, quella di uno scalcinato stabilimento che deve ospitare gratis assessore, moglie e figlio semi-ritardato per non chiudere i battenti e dare istruttive capocciate contro la durezza e la complessità della Realtà. Alessio viaggia/scappa per sottrarsi, rifugiarsi ma ci pensa il carontico Tonino, traghettatore inquietante e (sotto la scorza) dolcissimo, perfettamente interpretato da un insolito Sassanelli vilain, a prepararlo ad affrontare la vita in questo "tredicesimo viaggio" (così lo scrittore Jaques Lacarrière, definiva il viaggio di lunga durata, il solo che valga la pena di vivere, quello che permette di raggiungere l'intimità col luogo visitato), punto di partenza per l'inevitabile viaggio di ritorno all'ovile…


 


Titolo originale: id.
Regia: Francesco Amato
Interpreti: Daniele De Angelis, Paolo Sassanelli, Chiara Nicola, Alina Nedelea
Distribuzione: Istituto Luce
Durata: 90'
Origine: Italia, 2006

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