DVD – "7 Mummies" di Nick Quested
Non sarà un capolavoro, con la sua smania di contagiare horror, noir, western e fantasy, però 7 Mummies di Nick Quested diverte quel tanto che basta per meritarsi la definizione di guilty pleasure. Più guilty che pleasure, ma con consapevolezza d'intenti, soprattutto nelle scene d'azione rocambolesche. In dvd per Millenium Storm.
Titolo originale: Seven Mummies
Anno: 2005
Durata:
Distribuzione: Millennium Storm
Genere: horror
Cast: Billy Drago, Cerina Vincent, Martin Kove, Matt Schulze, Danny Trejo, Billy Wirth, Noel Guglielmi
Regia: Nick Quested
Formato DVD/video: 16/9
Audio: italiano 5.1; italiano 2:0; inglese 2.0
Sottotitoli: italiano
Extra: galleria fotografica, trailer v.o., trailers, credits, making of
IL FILM
Classico low budget underground girato in quattro e quattr'otto, 7 Mummies di Nick Quested – alias The Treasure of the Seven Mummies, secondo il più loquace titolo di lavorazione – ha più di un motivo di interesse nonostante la facciata poverissima da «peggior film dell'anno». Diretto con discreta perizia da un veterano della produzione dimessa, è un horror simpatico già dalle premesse. Un gruppo di carcerati in fuga nel deserto, con una procace secondina come ostaggio, si ritrova per puro caso (o pura sfiga?) in una cittadina semi-abbandonata e diroccata che li riporta – letteralmente – indietro di un secolo, nel selvaggio far west, alla ricerca di un tesoro in dobloni d'oro. Sulle loro tracce gli abitanti zombificati (ma anche un po' vampiri, e chi più ne ha più ne metta) del villaggio, insieme a sette monaci cadaveri che custodiscono il ricco bottino. La prima cosa che salta all'occhio sono le belle facce da b-movies dei protagonisti, dai curriculum tanto quantitativamente polposi quanto qualitativamente improabili: il pezzo da novanta è Noel Guglielmi, che qualcuno ricorderà in Training Day. La seconda caratteristica è la commistione totale di generi e umori. Non a caso per orchestrare le scene d'azione è stato chiamato uno dei più apprezzati martial arts coordinator hongkonghesi come Tony Leung Siu-hung, capace di regalare dinamismo anche a un corpo statico. Partiamo allora dal wire working (i fili nascosti) adottato in sole ventiquattr'ore di lavorazione (su un totale di sei giorni complessivi, post-produzione compresa: davvero ritmi da drive-in) per rendere credibili – missione compiuta con successo! – tutte le peripezie e le sequenze di lotta. La musica di sottofondo, heavy metal della categoria più becera possibile, incredibilmente non stona; meno ispirati scenografie, nonostante un villaggio western completamente ricostruito, recitazione del cast di supporto, fotografia e tutti gli altri versanti tecnici. Non si può chiedere troppo, però, a un guilty pleasure, titolo honoris causa al quale 7 Mummies potrebbe tranquillamente aspirare. Ci sono ritmo, ironia, sangue e qualche dialogo meno prevedibile della media. In più, valori aggiunti, la pellicola dura poco e non eccede mai nel tentativo di sembrare un buon film. Regista e sceneggiatori possono tirare un sospiro di sollievo: un prodotto di questo genere, che non è costato granché e non ha presumibilmente incassato una lira, arriva con il giusto spirito nell'home video italico, pronto a intrattenere e svagare, a patto di voler sorvolare sui tanti, tantissimi errori di realizzazione. Se il vostro tempo non è particolarmente prezioso potreste decidere, sorridenti, come buttarne via una parte.
IL DVD
Uno dei pregi di Gargoyle Video e di Millenium Storm è di mettere cura anche per le produzioni di minor pregio. E' il caso del dvd di 7 Mummies, realizzato con perizia e senza imprecisioni, a partire da una trasposizione audio / video di tutto rispetto a fronte di un originale di partenza non blasonato. Le tracce sonore italiane, tanto per dare un'idea, sono ben tre, in Dolby Digital bicanale, nel più soddisfacente 5.1 (con una sezione bassi molto profonda, ideale per mettere alla prova la resa del subwoofer) e addirittura in DTS, mentre l'inglese (comunque consigliato) è nel solo Dolby 2.0. Ottima compressione e un'unica selezione di sottotitoli, nella nostra lingua, ben tradotti (al contrario di un doppiaggio non sempre eccelso), che permette quantomeno una visione soddisfacente del film in lingua originale. Comparto video di spessore. Formato panoramico 16/9 anamorfico con colori brillanti, privo di artefatti o effetti di aliasing: anche nelle tante scene buie e movimentate si evita l'effetto confusione e la chiarezza del quadro non è