Cosa ci fa Susan Sarandon in una 'cosa' di questo tipo? Misteri del cinema, del casting e delle scelte professionali. Abituati al suo corpo inquieto di mamma (La mia adorabile nemica) e a quello di vedova in odore di tip tap (Elizabethtown), abbiamo fatto un po'di fatica a riconoscerla in quello della spenta disegnatrice che campeggia ne Le verità negate.

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Poco male però, le basta aprire le danze del racconto giocando davanti casa con la figlia e siamo già dentro il suo sguardo, già intrappolati in quelle occhiaie figlie di mille altre storie.

A volerci accontentare basterebbe questo, anche perché l'opera di Ann Turner prende subito una piega che ci convince poco.

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Gli interni, praticati da una bella famigliola come tante, non respirano, sono asettici, lontani, impenetrabili. Tara numero uno visto che nel giro di pochi minuti il racconto va a parare dove si prevedeva, vale a dire nell'ostentazione di un focolare domestico minacciato. Ok, tutto giusto, ma se il focolare non arde a dovere, come le mettiamo? Male, senza dubbio. Anche perché la Turner appiattisce ogni spunto, livella le superfici e intavola una messa in scena fredda e scostante.

Tutto profuma lontano un miglio di script, di dialoghi affettati e sguardi che vanno sempre a finire nel punto sbagliato.

I corpi di Le verità negate (e gli sguardi, certo…) non si toccano mai, non si annusano, non si cercano. E non si amano, che è poi la stessa cosa. Sono compartimenti stagni artefatti, frutto di uno script invasivo che ti regala il già visto, somministrandoti a piccole dosi il già vissuto, il già sentito.

Non è vero cinema, insomma, ma un luogo intonso, perfetto per ospitare un oggettino ancora incelofanato sul quale la vita non ha ancora fatto capolino.

Titolo originale: Irresistible

Regia: Ann Turner

Interpreti: Susan Sarandon, Sam Neill, Emily Blunt, Charles 'Bud' Tingwell, William McInness

Distribuzione: Buena Vista International Italia

Durata: 103'

Origine: Australia, 2006

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