Addio ad Armando Ceste
Se n'è andato il "padre storico" del cinema militante italiano
E' morto ieri ad Orbassano (Torino), dove era ricoverato da circa un mese, il regista Armando Ceste. Aveva 67 anni. Nato a Torino, dopo alcune esperienze di cinema underground (il suo primo cortometraggio, La lezione, è stato presentato al Festival del Cinema Indipendente Italiano nel 1969 a Torino), all’inizio degli anni ‘70 è tra i fondatori del Collettivo Cinema Militante di Torino. Nel corso degli ultimi anni ha realizzato numerosi lavori, alcuni dei quali in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico di Roma. È stato direttore artistico del Valsusa Filmfest, festival cinematografico sui temi della memoria storica e della difesa dell’ambiente.
Ci lascia una filmografia imponente e di importante valore etico, politico, cinematografico e sociale: La lezione (1969), I migliori anni della nostra vita (1987), Donato (1987), Nosferatu, ogni notte di fronte a me (1988), Das Rastel einer Strasse (1988), Morire d’amore (1988), Recita (1990), L’ultimo nastro (1991), Lontano dal golfo (1991), Jean-Marie Straub, la resistenza del cinema (1991), Finale di partita (1992), Marzo 1973 – I giorni della Fiat (1993), Due o tre cose (1994), Aria di golpe (1994), Milano 25 aprile (1994), Mai tardi (1996), Anna Karina. Il volto della Nouvelle Vague (1996), Le parole sono importanti (1996), Jean-Marie Straub. Lezione di cinema (1998), Viaggio alla fine del mondo (dove le storie vanno a finire) (1998), Rosso/Askatasuna (a proposito di un primo maggio di guerra) (1999), Romeo & Giulietta. Il gioco del film (2000), Abdellah e i suoi fratelli (2000), Erri De Luca. Dopo Genova (filastrocche sgangherate) (2001), Libera terra (2002), Fiatamlet (2003). (s.s.)