A 'Variety' non piace l'Orso d'Oro ai Taviani
Articolo polemico per le decisioni della giuria di Berlino presieduta da Mike Leigh
Nel resoconto 'Berlin titles beat lowered expectations' apparso su Variety e firmato dal critico Justin Chang, si osserva che ''allo stato delle cose, Berlino semplicemente non è più nella posizione di fare la corte agli autori di classe mondiale, che affollano Cannes e Venezia''. Retrospettivamente, poi, il critico sostiene con forza la candidatura all’Orso d’oro di Tabu del portoghese Miguel Gomes, ''esperimento in bianco & nero formalmente innovativo'', che ha guadagnato ''recensioni estatiche'' e addirittura, sulla scorta di Cocteau, fatto esclamare a un giornalista che ''esiste un cinema prima di Tabu e un cinema dopo Tabu''. Ovviamente, a scapito dei Taviani, sebbene ''la possibilità di tributare gli onori più alti a due veterani quali Paolo e Vittorio si deve essere rivelata irresistibile. Certamente, Cesare deve morire, un 'documentario creativo' (…), con i suo intriganti ma infine abbastanza prevedibili insight nella natura compartecipata della recitazione deve aver avuto particolare risonanza per il presidente di giuria Mike Leigh''. (Fonte Adnkronos)