American Fiction si “candida” agli Oscar

L’opera prima di Cord Jefferson, con Jeffrey Wright, si aggiudica il premio del pubblico al Toronto International Film Festival e prenota un posto ai prossimi Academy Award

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American Fiction è il titolo del momento. Al grande pubblico potrà forse non dire molto e persino buona parte della stampa specializzata non ha ancora avuto occasione di visionarla. Ma l’opera prima di Cord Jefferson, vincitrice del People’s Choice Award all’ultimo Toronto International Film Festival, sta facendo parlare di sè, anche e soprattutto in ottica Academy.

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Nel bel mezzo della desolazione dei red carpet, svuotati dei corpi degli attori in sciopero, e a fronte di una selezione filmica per lo più accusata di scarsa ispirazione, la feroce satira sulla razza e sui media dell’autore, giornalista e ora neo-regista statunitense ha infatti saputo conquistare il cuore del pubblico e aggiudicarsi il premio.

Protagonista del film, adattamento per il grande schermo del romanzo Erasure di Percival Everett (2001), è Jeffrey Wright, chiamato a interpretare lo scrittore afroamericano in crisi Thelonious “Monk” Ellison. Thelonius, furioso per la classificazione razziale a cui le librerie sottopongono le sue opere e frustrato dal successo ottenuto dal romanzo di un collega, divenuto un best seller per l’utilizzo di uno sgrammaticato patois di strada, adotta lo pseudonimo di Stagg R Leigh e scrive My Pafology, libro perfetto per “scalare le classifiche”, ma destinato a interrogare la moralità del suo autore.

Lodato per le sue atmosfere e già celebrato da Variety come “uno dei migliori esordi alla regia visti dai tempi di “American Beauty” di Sam Mendes”, American Fiction rappresenta  un’ulteriore importante vetrina per Jeffrey Wright, recentemente impegnato in No time to die di Cary Fukunaga e nel The Batman di Matt Reeves; e non è escluso che, proprio in virtù del successo canadese, il film possa guadagnare una candidatura nella principale categoria dei prossimi Oscar.

Diversi, dopotutto, sono i lungometraggi premiati come “Miglior film” dopo la conquista del People’s Choice Award (ricordiamo Nomadland, Green Book e 12 anni schiavo); così come non mancano esempi di opere che, garantitesi il premio del pubblico a Toronto, hanno guadagnato una nomination agli Academy Award – tra cui Belfast, La La Land, Jojo Rabbit, o The Fabelmans.

È di certo ancora presto per fare previsioni e i mesi invernali saranno come di consueto decisivi nella corsa ai Premi Oscar del prossimo 10 marzo; ma American Fiction sembra già aver gettato solide basi per il successo. Non resta che attendere il verdetto.

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