Al cinema International in via Karl Marx grande di successo di pubblico e di consensi per l'ultimo film di Sylvain Chomet, The Illusionist (nella sezione Berlinale Special), basato su una sceneggiatura inedita di Jacques Tati di cinquanta anni fa e realizzato grazie anche alla collaborazione della figlia di Tati, Sophie. Il regista di Appuntamento a Belleville ha dovuto fare i conti con alcuni problemi legati agli eredi del grande artista francese. Il film racconta come la vita di un mago fuori dal mondo e fuori moda prenda una svolta inaspettata grazie all'incontro con una ragazza. Questa vicenda nasconderebbe un messaggio personale di Tati alla figlia adolescente.
Secondo quanto riportato dal Guardian on line, la sceneggiatura sarebbe stata consegnata a Chomet nel 2000 dalla figlia di Tati, Sophie, che sarebbe morta due anni dopo, ma  la famiglia della figlia più grande e illegittima di Tati, Helga Marie-Jeanne Schiel (che vive in Inghilterra), avrebbe fatto notare al regista di essere lei la vera fonte di ispirazione dello scritto. Secondo The Observer, il film sarebbe la risposta di Tati alla vergogna di aver abbandonato la figlia illegittima e rimarrebbe l'unico pubblico riconoscimento della sua esistenza, cosa che Chomet (sempre secondo i familiari della figlia illegittima) avrebbe invece tentato di cancellare "mistificando" la sceneggiatura originale.
Strano destino di Chomet quello legato a questa sceneggiatura, perchè la Universal lo ha sostiuito alla regia di Ratatouille (ispirato sempre a un racconto di Tati) in quanto non accettava di vederlo impegnato contemporaneamente su due soggetti. (l.l.)

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Prossima proiezione:
Urania, ore 22.30

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