"Ci siamo goduti il Sahara, ma ci siamo dovuti adattare alle piogge torrenziali e alle locuste". Incontro con Breck Eisner, Matthew McConaughey e Penelope Cruz

Lungometraggio di azione per l'esordiente Breck Eisner: "Sahara" è girato tra le sabbie del Marocco e conta sulla presenza dell'affascinante (e chiacchierata) coppia Matthew McConaughey/Penelope Cruz. Ne parlano il regista e i protagonisti.

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Due avventurosi amici alla ricerca di un leggendario tesoro, una brillante dottoressa decisa a scoprire la verità su un misterioso virus, un intero esercito intenzionato a fermarli. Campione di incassi negli Stati Uniti, Sahara si è accaparrato il primo posto al box office d'oltreoceano in un solo week-end.

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Sahara è un film di avventura e azione che per molti aspetti ricorda da vicino i popolari "Indiana Jones" e "007". Cosa si prova a girare un film così spettacolare?


 


McConaughey: È difficile descrivere brevemente le sensazioni che ho provato. Un'avventura di questo tipo è il sogno di ogni bambino. Questo film è ispirato a uno dei 18 romanzi di Clive Cussler e la storia è davvero bella, ha un che di magico. Mi sono divertito molto.


Eisner: Certamente ci siamo goduti il Sahara ma ci siamo anche dovuti adattare alle sue condizioni. Il film è stato girato per lo più in Marocco, dove abbiamo incontrato piogge torrenziali come anche sciami di locuste: ci siamo dovuti adattare.


 


McConaughey: Essere nelle mani della natura ha accresciuto ancora di più la sensazione di libertà!


 


Cruz: Avevo ricevuto altre proposte prima di questo film, ma questa storia, questo personaggio mi sono piaciuti immediatamente. Mi hanno detto che volevano farmi girare delle scene d'azione, come ad esempio andare per 40Km su un cammello: all'inizio ho pensato che fossero tutti matti, avevo gli incubi per la paura, ma poi mi sono divertita.


 


Tra i 18 racconti di Cussler, come mai avete scelto proprio questo?


 


Eisner: Abbiamo preferito questo romanzo perché secondo noi era il migliore. È quello che ci è piaciuto di più. Si tratta del dodicesimo libro pubblicato, quindi i personaggi sono già pienamente sviluppati, caratterizzati. Eravamo alla ricerca di un'avventura condita con dell'umorismo, tutto questo lo abbiamo trovato in Sahara.


 


Questo è un film che non si prende mai troppo sul serio. Qual era l'alchimia sul set che vi ha permesso di ridere di voi stessi?


 


Eisner: In linea di massima ci siamo attenuti alle linee guida dell'autore del romanzo. Al di là delle situazioni che si creano nel corso del racconto, come la storia d'amore, l'inquinamento chimico e la situazione politica, il cuore pulsante della narrazione è la divertente amicizia tra i due protagonisti maschili, Dirk e Al. Dunque ci siamo concentrati su questo elemento per cercare di metterlo in risalto più di tutto il resto.



 


Signor McConaughey, quanto c'è di avventuriero in lei e per quale tesoro sarebbe disposto a lanciarsi nell'avventura?


 


McConaughey: Non inseguo nessun tesoro in particolare. Amo molto viaggiare, entrare in contatto con le varie culture, interagire con loro e comprenderle, assorbirle. Il vero tesoro è la sensazione di trovarsi a proprio agio, come a casa. È bello esporsi sempre a nuove emozioni. Io però non somiglio al mio personaggio, anche se non nascondo che mi piacerebbe riuscire a fare quello che fa lui sullo schermo.


 


Lei parla un po' di spagnolo. L'America sta quindi realmente subendo l'influenza spagnola oppure c'è un'altra ragione?


 


McConaughey: Fin dal mio primo giorno di vita mi sono ritrovato circondato da persone che parlavano questa lingua. Sono nato in Texas, a 80 miglia dal Messico, quindi ho moltissimi amici che parlano spagnolo.


 



Penelope Cruz, come attrice da quale genere di film si sente più attratta?


 


Cruz: Mi piace fare l'attrice anche perché puoi girare in posti diversi. Inoltre puoi non fare la stessa cosa due volte: dramma, commedia… non è importante, quando trovi il personaggio adeguato. Io sono molto curiosa e penso che questo sia un mestiere in cui c'è davvero molto da imparare.


 


È vero che negli Stati Uniti la sua carriera è stata molto aiutata dall'uscita del film di Sergio Castellitto?


 


Cruz: So che Non ti muovere sta andando molto bene sia a New York che a Los Angeles, come anche in Europa. Sarò sempre grata a Sergio per aver creduto in me e avermi offerto questa possibilità.



Signor Eisner lei ha frequentato l'USC School of Cinema-Television e dopo pochi anni è diventato il regista di una serie televisiva prodotta di Steven Spielberg ("Taken", ndr). Il suo primo lungometraggio per il cinema, Sahara, ha già incassato negli Stati Uniti più dell'attesissimo Sin City. Come si sente?


 


Eisner: Mi sono preparato per dieci anni, girando spot televisivi e lavorando alle mini-serie come quella di Spielberg. Una cosa che non viene insegnata nelle scuole di cinema e che ho imparato direttamente sui set è la capacità di apprezzare le persone che hai accanto. Gli attori mi hanno trasmesso un grande entusiasmo e questo mi ha aiutato e incoraggiato molto.


 


McConaughey: L'etica e la passione di Breck mi hanno colpito molto, ma ancora di più mi ha colpito il fatto che quando abbiamo iniziato a girare, lui aveva già in mente il suo film. È stato divertente vedere come si sviluppava con il passare delle settimane, durante le quali lui manteneva una chiara visione di quello che stava facendo, pur lasciando un certo margine di flessibilità alla storia.


 


E a proposito di Steve Zhan?


 


McConaughey: Un elemento molto importante di questo film è il fatto di aver saputo utilizzare la giusta dose di umorismo e ironia. Steve ha un ottimo ritmo: bisogna convincere da subito lo spettatore, fin dai primi minuti, che Dirk e Al sono amici e stanno partendo per l'ennesima avventura insieme.


 


Signora Cruz lei ha accettato questo ruolo perché le piaceva il personaggio. Ci sono dei ruoli femminili molto interessanti anche in Europa. Oppure questi film di azione sono necessari in America per la carriera di un'attrice?


 


Cruz: Di solito non pianifico la mia carriera solo con la testa, ma anche con il cuore. Faccio solo quello che mi fa sentire bene alla fine del giorno. In Europa non mi posso lamentare. Breck Eisner mi ha dato un'ottima opportunità, ma non dimenticate che ora vado a lavorare con Pedro (Almodovar, ndr).


 


Ci può anticipare qualcosa sul film e sul personaggio che interpreterà?


 


Cruz: Lui non vuole che se ne parli, come sempre vuole mantenere il segreto, ma è un copione meraviglioso. Gireremo in Spagna, forse verso fine giugno e il mio ruolo è quello di una giovane madre.


 


Conclusa l'avventura di Sahara, avete già firmato per un sequel?


 


McConaughey: Posso dire che non ci sarà un "Sahara 2", ma è anche vero che Cussler ha scritto 18 racconti, quindi ci potrebbero essere nuove avventure!


 


Eisner: In effetti tutti gli attori che hanno recitato in questo film avevano già sottoscritto un contratto per un totale di tre pellicole tratte dai romanzi di questo autore. E questa era solo la prima.

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