CINEMA – 1a Festa Internazionale di Roma – "Tripple Dare – Supervoksen", di Christina Rosendhal (Alice nella città)

Bambine allo specchio, colte nell'attimo della trasformazione, a tu per tu con il futuro. Fotografie precise di ragazzi in coda per il grande salto. Il linguaggio cinematografico e non, che permea il film della Rosendahl, sembra colpire nel segno

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Sembra un titolo da film d'azione, uno di quelli che si offrirebbero a Bruce Willis o Tom Cruise con inseguimenti, sparatorie e perché no, qualche scazzottata. E invece no. Ci si trova di fronte a tre ragazzine di quindici anni e alla loro tripla sfida, che va avanti come un vero e proprio torneo, con tanto di round e regole elencate prima dell'inizio. Ogni round una prova per una di loro. Tempo massimo due ore. Obiettivo finale: entrare di diritto a far parte del mondo degli adulti.

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La regista Christina Rosendhal, classe 1971, presenta a Roma nella sezione "Alice nella città" il suo primo lungometraggio, dopo A Fine Line/ En streg, corto del 2001 insignito del secondo premio al Close Up dello stesso anno e Stargazer/Stjernekigger, documentario del 2002. Tripple Dare si distingue fin dalle prime battute per la sua freschezza e vitalità, non solo comunicata dalla bravura delle tre protagoniste che interpretano Rebecca, Claudia e Sofie. Il ritmo stesso del film, che si lascia plasmare secondo modalità e tempi diversi, è dinamico, fluido, nonostante i repentini cambi di velocità, che la pellicola assume. Ogni elemento rispecchia l'intento dell'autrice, che voleva avvicinarsi agli adolescenti  il più possibile, attirandoli nel contempo nella spirale del suo cinema. A giudicare dalla reazione del pubblico presente in sala, composto proprio da una schiera di irrequieti teenagers, il linguaggio cinematografico e non, che permea il film della Rosendahl, colpisce nel segno. Ce ne'rano due di film, in perfetta sintonia tra loro: uno dentro e uno fuori dallo schermo. Atmosfera coinvolgente, risata collettiva, battute a raffica. Nessun fastidio. Anzi un valore aggiunto, una magia mai vista, esuberanza da quindicenni incalliti in dolby sorround.


Scegli un colore. Adesso un numero. Un altro. Ora leggi. Attimi di disperazione. Poi la condanna. La prova non può essere cambiata, deve essere affrontata. Gli adulti devono capire, aprire gli occhi davanti all'evidente crescita dei loro pargoli assetati di considerazione, perciò attenzione alle regole, serietà e determinazione. Ed eccole lì, bambine allo specchio, colte nell'attimo della trasformazione, a tu per tu con il futuro. Passi pesanti, rallentati da una responsabilità che non si può ancora capire, arrivata in anticipo, senza preavviso. Il passaggio è stretto, attraverso desideri, trasgressioni, passioni. 


Quindici anni in astinenza di vita. Fotografie precise di ragazzi in coda per il grande salto. Poi la celebrazione finale, in un bagno di luce al sapore di luna.

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