"Cinema" di Fernando Lopes

Una sala cinematografica portoghese: tante tradizioni cinefile accantonate per sopravvivere. Dal cinema d’autore al cinema pornografico

--------------------------------------------------------------
INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA SCENEGGIATURA, CORSO ONLINE DAL 28 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Buone le intenzioni di Fernando Lopes, peccato che poco emergono dalla storia che racconta e poco gli si addice il linguaggio che adopera.
Testimonianze dirette del cineproiezionista di una sala cinematografica – chi meglio di lui può raccontare il passaggio da un certo tipo di spettacoli ad altri? -si alternano a immagini – disegni abbastanza statici – che rappresentano l’ingresso della sala, il tempo, i fedeli, persone che entrano: figurazioni grafiche di certo superflue che non arricchiscono la storia né dal punto di vista contenutistico né, tanto meno, da quello visivo.
La sala cinematografica “Sà de Bandeira” non è una sala come un’altra: è un cinema portoghese che, seppur pieno di tradizioni cinefile, è diventato oggi luogo d’incontro di quegli spettatori interessati ai film pornografici. Rimane un veicolo, ma di messaggi diversi. E per questo il regista vuole parlarne.
Con il passaggio dall’arte alla pornografia, muoiono il Cinema e tutti i fotogrammi d’autore che il proiettore ha visto correre. Ventitre minuti di narrazione in cui il cineproiezionista ci rende partecipe anche delle diverse tecnologie ora utilizzate – come la nuova lampada Xenon, di cui tesse le lodi – quasi a voler sottolineare il fatto che il cinema pornografico – o la pornografia del cinema – può ora avvalersi anche delle migliorie tecniche, che una volta non supportavano le proiezioni del cinema d’autore.
I racconti del cineproiezionista vengono di tanto in tanto spezzati da altri disegni e da fotogrammi del cinema di una volta – come l’“Uscita del personale operaio dalla Fabbrica Confianca” – quel cinema “vero” rappresentato da film che, se arrivavano in Portogallo, venivano proiettati proprio su quello schermo, tanto a voler ricordare l’importanza di quella sala e la fine che ha fatto, forse per sopravvivere, ma uccidendo proprio l’arte, il motivo stesso della sua nascita.
Regia: Fernando Lopes
Fotografia: Miguel Ceitil
Montaggio: Miguel Ceitil, Fernando Lopes
Interpreti: Isabel Ruth
Produzione: Rogerio Ceitil Audiovisuais e Porto 2001
Distribuzione: Agencia da Curta Metragem
Durata: 23’
Origine: Portogallo

--------------------------------------------------------------
CORSO IN PRESENZA MONTAGGIO AVID, DAL 9 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array