Nello splendore patinato della cornice familiare americana, si consuma un ennesimo scontro, stavolta però non più filtrato attraverso gli occhi di qualche umano (ricordate “American Beauty”?), ma attraverso le spire graffianti di animali domestici pronti a tutto pur di sottomettere l’uomo al loro comando o difenderlo da attacchi di loro simili. Cani contro gatti quindi, come recita il titolo. L’animazione elettronica non conosce soste, ogni giorno che passa un’invenzione nuova, un’introduzione diversa di qualche elemento che possa farci gridare una volta di più al miracolo. Accanto allo stupore quindi di osservare come la lotta tra il Bene e il Male contini a perpetuarsi sia pur sotto forme di atti primari (il correre dei cani, il graffiare dei gatti), è bello vedere come accanto ad uno sforzo senz’altro notevole per ciò che riguarda il design elettronico/computeristico, vi sia un’attenzione non certo secondaria nei riguardi di una trasmutazione filmica di elementi appartenenti ad un universo umano (?) qui riproposti in chiave volutamente straniata, ma ricca di sorprese, di divertimento. Nella lotta senza quartiere infatti che il cane del protagonista (uno scienziato che sta per brevettare un siero che abolisca per sempre ogni tipo di allergia dell’uomo nei confronti dei cani) ingaggia contro una nutrita rappresaglia di gatti guidata da un terribile capo (all’apparenza un gatto persiano dall’aspetto innocuo), è possibile intravedere una continua citazione di una fonte filmica che va dalle avventure di 007, alle atmosfere di “Mission Impossibile”, fino alla citazione dichiarata di ogni tipo di spy story che si rispetti. Il sembiante figurativo che si agita sulla prospettiva volutamente distorta e mobile sembra essere quello umano, ma l’elemento uomo viene relegato sin dall’inizio in una sorta di fuoricampo presente/assente da cui esce soltanto per completare un atto iniziato e proseguito da una fauna animale super tecnologizzata che sembra costituire un’astratta parodia di tanti altri movimenti possibili (quelli umani, quelli derivati da un’abitudine allo sguardo in cui la componente animale rappresenta un dettaglio). Così anche all’interno di uno di quei film che sembrerebbero destinati alla solita consumazione veloce e spensierata, ci è possibile rintracciare segni di un immaginario cinematografico/popolare che sembra aver già assunto al suo interno degli stilemi fissi sui quali lavorare di continuo, destrutturandoli allegramente col pretesto di film per famiglie, oppure obbedendo alla loro logica spettacolare (e quindi consumistica) di veri e propri “topoi” da sfruttare in ogni occasione.Titolo originale: Cats & Dogs
Regia: Lawrence Guterman
Sceneggiatura: John Requa, Glenn Ficarra
Fotografia: Julio Macat
Montaggio: Rick Finney, Michael A. Stevenson
Musica: John Debney
Scenografia: James D. Bissell
Costumi: Tish Monaghan
Interpreti: Jeff Goldblum (prof. Brody), Elizabeth Perkins (Mrs. Brody), Alexander Pollock (Scott Brody), Mirian Margolyes (Sophie), Myron Natwick (Mr. Mason), Doris Chillcott (Mrs. Calvert), Kirsten Robek (Pie Mom), Tobey Maguire (voce di Lou)
Produzione: Christopher DeFaria, Andrew Lazar, Craig Perry, Warren Zide per Mad Chance/NPV Entertainment/Village Roadshow Productions/Warner Bros./Zide-Perry Productions
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 87’
Origine: Usa, 2001