Costa-Gavras a Bologna
8 aprile, ore 21: il regista di "Verso l’Eden" ospite della Cineteca
Il regista e presidente della Cinémathèque Française Constantin Costa-Gavras sarà ospite della Cineteca di Bologna mercoledì 8 aprile per incontrare il pubblico al termine della proiezione al Cinema Lumière del suo ultimo lungometraggio Verso l’Eden interpretato da Riccardo Scamarcio (inizio proiezione ore 21).
Pellicola che ha chiuso l’ultimo Festival di Berlino, Verso l’Eden è un racconto d’immigrazione, ambientato tra le spiagge della Grecia – dove il protagonista arriva naufragato – e Parigi, meta sognata dal clandestino Elias.
«Come nell’Odissea, è nel mar Egeo che ha inizio l’avventura di Elias, il nostro eroe senza leggenda. Sullo stesso mare, sotto lo stesso sole e lo stesso cielo che all’alba della civilizzazione. Dopo numerose peripezie, tra le quali un passaggio in paradiso e un breve soggiorno all’inferno, la sua epopea finisce magicamente a Parigi. Parigi, che ogni viaggiatore vede brillare nel più profondo dei suoi sogni nel suo sonno incerto. Verso l’Eden prova a dar voce al percorso, al vagare, alla storia di coloro che ieri fummo noi stessi o i nostri padri e madri, attraversano il mondo, sfidano gli oceani e le uniformi, alla ricerca di un tetto. La storia di Elias non è quella di Ulisse, né quella di Jean Claude, né la mia. Ma io mi riconosco in Elias, questo straniero che non mi è estraneo…». (Constantin Costa-Gavras)
«Come nell’Odissea, è nel mar Egeo che ha inizio l’avventura di Elias, il nostro eroe senza leggenda. Sullo stesso mare, sotto lo stesso sole e lo stesso cielo che all’alba della civilizzazione. Dopo numerose peripezie, tra le quali un passaggio in paradiso e un breve soggiorno all’inferno, la sua epopea finisce magicamente a Parigi. Parigi, che ogni viaggiatore vede brillare nel più profondo dei suoi sogni nel suo sonno incerto. Verso l’Eden prova a dar voce al percorso, al vagare, alla storia di coloro che ieri fummo noi stessi o i nostri padri e madri, attraversano il mondo, sfidano gli oceani e le uniformi, alla ricerca di un tetto. La storia di Elias non è quella di Ulisse, né quella di Jean Claude, né la mia. Ma io mi riconosco in Elias, questo straniero che non mi è estraneo…». (Constantin Costa-Gavras)
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