Cute Girl, di Hou Hsiao-hsien

Il primo lungometraggio del cineasta taiwanese, pur con una certa schematicità nelle situazioni comiche, è una commedia musicale allegra e solare che ha momenti divertentissimi. Su RaiPlay

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Una macchina gialla per strada e la trombetta di un motorino. Ci sono gags che mescolano Walt Disney con Jacques Tati in Cute Girl, primo lungometraggio realizzato da Hou Hsiao-hsien a 32 anni in cui lo stile del regista taiwanese non è ancora definito come nel suo cinema dalla seconda metà degli anni ’80. In questa commedia musicale interpretata dal popolare cantante hongkonghese Kenny Bee e dalla star taiwanese Feng Fei-fei (che saranno ancora protagonisti del successivo Cheerful Wind e lui da solo in Green Green Grass of Home) emergono però già alcuni elementi che ritorneranno nelle opere successive come il contrasto città/campagna e l’attenzione per i colori accesi degli oggetti che rivestono una funzione dominante in alcune scen come quella delle cornette telefoniche dove la ragazza protagonista sta parlando con i due spasimanti e poi abbandona la loro chiamata.

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Wenwen è la figlia di una famiglia agiata che ha organizzato il suo fidanzamento con il figlio di un ricco industriale che ha studiato in Francia. Un giorno, per le strade di Taipei, vede per la prima volta  Daigan che resta subito colpito dalla sua bellezza. I due si ritrovano prima allo zoo e poi in un villaggio dove la ragazza si è trasferita dalla zia dopo aver litigato con il padre perché non è convinta di sposare il ragazzo che è stato scelto per lei. Daigan, di professione geometra, si trova lì con alcuni colleghi per prendere delle misure per la costruzione di un’autostrada ed è per questo motivo che è accolto malissimo dagli abitanti del posto. Wenwen prima lo ignora poi con il passare dei giorni comincia ad essere attratta da lui. In città però è arrivato intanto il suo promesso sposo.

Grande successo al box-office in patria, Cute Girl ha delle situazioni comiche che appaiono schematiche ma sono al tempo stesso collaudate dove emerge tutto il mestiere artigianale di Hou che prima di questo suo primo lungometraggio si è fatto le ossa come sceneggiatore e assistente regista, soprattutto per i film di Li Hsing. C’è una vivacità e un’energia che rendono il film arioso. Si può vedere, per esempio, nel numero musical con Wenwen in bici e Daigan in motorino che si incrociano e poi lui cade a terra o gli sketch tra il protagonista e il bambino adottato per le strade di Taipei. Quello che colpisce comunque è già la leggerezza impressionante con cui Hou riesce a cogliere il gesto (i bambini che tirano il fango addosso ai geometri), lo stato d’animo (lo zoom sul volto di Wenwen che piange). Inoltre in Cute Girl si trasforma, anche se brevemente, in un acceso film sentimentale (l’albero degli innamorati) e attraversa squarci onirici come nella scena del duello con le pistole tra i contendenti. Dietro la commedia c’è anche l’affondo di denuncia contro l’industrializzazione della campagna. Lo sguardo di Hou è dalla parte dei bambini e degli abitanti del villaggio anche se ridicolizza bonariamente il gruppo di geometri di cui fa parte Daigan e si prende gioco di lui con affetto con il momento della finta cura dopo avergli fatto credere di essere stato morso da un serpente.

Cute Girl, conosciuto anche come titolo alternativo di Lovable You,  ci rivela quindi un’identità più nascosta del cinema di Hou Hsiao-hsien. L’augurio finale ai protagonisti, nella scritta “buon anno” è lo slancio definitivo di una commedia che, con i suoi limiti, è allegra, solare e con momenti divertentissimi.

 

Titolo originale: Jiu shi liu liu de ta
Regia: Hou Hsiao-hsien
Interpreti: Kenny Bee, Feng Fei-Fei Anthony Chan, Chang Ping-yu, Chi Kai-ching, Lu Chien
Durata: 90′
Origine: Taiwan, 1980
Genere: commedia

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.7

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3.67 (3 voti)
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