DVD – "Fermata Pasolini", di Alfredo Traversa

Un docu-film che è la materializzazione di un trascorso doloroso per la storia del cinema italiano: l'ultimo sequestro di "Salò o le 120 Giornate di Sodoma" avvenuto nel 1977 – ormai a due anni di distanza dalla morte di Pier Paolo Pasolini – a Grottaglie, piccolo centro pugliese in provincia di Taranto

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IL FILM
Domande, sgomente, poste alla coscienza assopita e sorda del "paese reale", trenta minuti di un rimosso che prende forma in immagini, la materializzazione di un trascorso doloroso per la storia del cinema italiano: l'ultimo sequestro di "Salò o le 120 Giornate di Sodoma" avvenuto nel 1977 – ormai a due anni di distanza dalla morte di Pier Paolo Pasolini – a Grottaglie, piccolo centro pugliese in provincia di Taranto.

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Un docufilm ricostruito e riproposto attraverso le testimonianze di tre protagonisti – in qualche modo cruciali – dei fatti rievocati: la prima è quella di uno degli spettatori che affollavano il Cinema Vittoria la sera del 7 giugno 1977, quando le forze dell'ordine irruppero in sala per interrompere la proiezione dell' "osceno" film di Pasolini. Uno di quelli a cui quel film venne sostanzialmente "strappato" dagli occhi, forse per sempre.
La seconda ricostruzione viene invece fornita del proiezionista costretto a "consegnare" personalmente la pellicola: straordinario personaggio dalla faccia e dai toni precisamente pasoliniani guarda caso, che racconta del clamore che accompagnò l'enigmatica produzione di quello "strano" regista.


Infine il denunciante stesso: ai tempi studente di legge vicino ai movimenti nostalgici di estrema destra, l'uomo spiega con impassibile generosità le ragioni completamente strumentali della sua azione legale, ricollegando quel sequestro al tremendo affronto subito dal mito di Salò, all'onta intollerabile procurata dall' "arte fecale" di Pasolini.


Nei tre episodi – spogli essenziali, documentaristici – l'unica connotazione è lasciata sullo sfondo delle location: le immagini del film che scorrono alle spalle de "lo spettatore"; il vecchio proiezionista tra i sediolini ormai vuoti del Cinema Vittoria; le tende pesanti dalle fantasie littoriane per il denunciante, a sottolineare la totale estraneità delle sue ragioni da considerazioni di natura artistica.


Ad intervallare le tre parti si materializzano frammenti di Grottaglie dal sapore volutamente pasoliniano: profili proletari, ragazzi di vita grottagliese, sagome ninettodavoleggianti che ciondolano al ritmo di una poesia in dialetto friulano.
Un racconto che è una bella sfida ad una memoria colpevole e, al tempo stesso, una fotografia triste e incazzata dell'Italia che fu e che ancora è.
Una sosta commossa dentro un rimorso, a ripensare a Pasolini.


 

IL DVD

Realizzato con la collaborazione del Comune di Taranto e degli assessorati della Pubblica Istruzione e delle Politiche Giovanili, il dvd costituisce senz'altro un cimelio prezioso per collezionisti, appassionati e studiosi della sterminata filmografia dedicata a Pier Paolo Pasolini.
Più che discreta la complessiva qualità video del prodotto e molto interessante la selezione dei contenuti speciali. In quest'area il film viene riproposto con il commento del regista che, intervistato da Massimo Causo, ripercorre le fasi salienti del proprio lavoro motivando le diverse scelte di regia e svelando alcuni retroscena sulle tre interviste.
Contributo importante è anche la lunga ed articolata testimonianza di Tommaso Anzoino, biografo di Pasolini, che mischia una piacevole e appassionata lezione sulla figura dell'intellettuale bolognese ai suoi ricordi personali, rievocando le circostanze del suo primo incontro con lo stesso Pasolini. Particolarmente utili, infine, le due schede inserite: una, dal taglio informativo, illustra la lunghissima serie di vicissitudini giudiziarie che resero travagliata e singhiozzante l'uscita nelle sale italiane di Salò; l'altra, invece, è pensata direttamente per le scuole: contiene un'analisi del docufilm di Traversa ed un elenco di riflessioni centrate sull'esperienza artistica del regista assassinato, rivolte a professori e studenti.
O, comunque, a chiunque altro volesse sostare alla Fermata Pasolini.



 

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