FESTIVAL DI ROMA 2012 – "Io sono un artista e so bene che la vita reale è disordine e incoerenza" – Incontro con Larry Clark

lARRY cLARK, mARFA gIRL
Assistere ad una conferenza stampa del leggendario Larry Clark, grandissimo fotografo e cineasta trasgressivo, è un avvenimento particolare, sia per la quantità di argomenti che vuole trattare nelle sue confusionarie risposte, sia per il linguaggio triviale di cui fa largo uso. La presentazione del suo ultimo "Marfa girl", il concorso al Festival di Roma, non è stato da meno e ha permesso al regista americano di sfogare tutto il suo disprezzo verso i produttori e il sistema Hollywood.

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larry clarkAssistere ad una conferenza stampa del leggendario Larry Clark, grandissimo fotografo e cineasta trasgressivo, è un avvenimento particolare, sia per la quantità di argomenti che vuole trattare nelle sue confusionarie risposte, sia per il linguaggio triviale di cui fa largo uso. La presentazione del suo ultimo "Marfa girl", il concorso al Festival di Roma, non è stato da meno e ha permesso al regista americano di sfogare tutto il suo disprezzo verso i produttori e il sistema Hollywood. 

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Nella sua pellicola la città di Marfa è uno dei personaggi principali. Come ha scelto questa cittadina?

 

Io sono arrivato a Marfa in modo del tutto casuale. Sono stato invitato ad un piccolo festival cinematografico nel quale lavora un mio amico. Sapevo che avevano intenzione di proiettare alcuni film della New Wave newyorchese degli anni settanta e quindi ho portato anche diverse mie pellicole tra cui Tulsa, un mio film del 1968 in cui riprendevo le storie che avevo già immortalato con la macchina fotografica nei miei lavori dell'epoca. Io sono molto legato a quel film visto che mi permette di riportare in vita molti miei amici che non ci sono più. Quando sono arrivato ho trovato una sala quasi vuota. Mi sono chiesto dove fossero i ragazzi e per questo sono uscito a cercarli. Quando li ho trovati li ho quasi costretti ad entrare in sala per assistere alla proiezione dei miei film che sono fatti appositamente per loro. Parlando con tutti questi adolescenti ho cominciato a capire cosa fosse la città di Marfa. E' un città particolare, abitata principalmente da famiglie di origine messicana. E' anche un luogo piatto, privo di locali o divertimenti che allo stesso tempo è pieno di artisti e con un'importante fondazione culturale. Marfa inoltre è stata anche la sede delle riprese de Il gigante, l'ultimo film con James Dean. Un'altra caratteristica che mi ha affascinato è la presenza di una polizia di confine che, priva di qualsiasi lavoro, il confine con il messico è lontano, passa il tempo a dare fastidio alla popolazione e a importunare le ragazze del posto. Tutto questo secondo me fa di Marfa un posto perfetto per ambientare un film.

 

Come si è svolto il cast, composto prevalentemente da non professionisti?

 

Il primo attore che ho scelto è stato Adam, il protagonista. Nonostante abbia solo sedici anni ho capito subito che avesse un enorme carisma. Molta della storia del film parte da quello che lui mi ha raccontato. Questo discorso vale anche per gli altri ragazzi, tutti provenienti da Marfa. Sarò di parte ma li ho trovati tutti incredibili. Anche Mercedes, la giovane Inez, è meravigliosa e quando ho scoperto che aveva la stessa identica età di Adam, li divide un solo giorno, ho deciso subito di metterli insieme. Gli altri attori li ho cercati per il Texas, dove c'è una grande tradizione di professionisti. L'incontro con Drake Brunette è stato particolare visto che ne sono rimasto conquistato dopo ben quattro ore di conversazione su Skype. Per il resto ho trovato molto divertente lavorare con tutti perchè abbiamo praticamente scritto il film tutti insieme. Io non avevo una vera sceneggiatura, anzi quando sono andato a parlare con i produttori li ho convinti solo con un tovagliolo su cui avevo scritto "Fuck the Police". Quindi il film e i suoi dialoghi sono nati volta per volta sul set.

 

Qual è il messaggio principale della pellicola?

 

Io desideravo parlare della vita interiore delle persone. Tutti noi ci comportiamo e appariamo in determinati modi perchè abbiamo un vissuto e un passato che ci hanno formato. Nel film tutti i personaggi alla fine svelano i propri segreti e le proprie esperienze cosi da capire perchè si comportano in determinati modi. Di solito questo lavoro sul passato dei personaggi si fa molto con gli attori professionisti, solo che poi, nella messa in scena, non viene esplicitato. Io l'ho reso palese perchè volevo un film sulla vita vera. Per questo ho scritto da me la sceneggiatura, perchè quando ho lavorato con degli sceneggiatori loro hanno sempre messo in mezzo le loro regole ridicole. La vita non ha un inizio, uno svolgimento e una fine. Io sono un artista e so bene che la vita reale è disordine e incoerenza.

 

Qual è il suo rapporto con i ragazzi, visto che sono spesso i protagonisti dei suoi film?

 

Io sono una persona che ispira fiducia ai ragazzi. Un mio collaboratore una volta mi ha detto che ci riesco perchè sono un fico. Puo darsi ma il motivo principale è che io ho un biglietto da visita particolare ovvero i miei cinquanta anni di esperienza. Per farmi conoscere do loro i miei film e i miei libri. Io non ci guadagno niente dai miei film, li faccio solo perchè sento il dovere di farli. Marfa Girl è nato perchè volevo donarlo ai giovani e perchè volevo mandare affanculo Hollywood. I produttori sono infatti tutti stronzi delinquenti e Marfa girl è il mio modo per staccarmi totalmente da loro. Tutti le persone che conosco sotto i trentacinque anni usano tantissimo internet, specie Youtube. Molti miei colleghi si lamentano della morte delle sale, del cinema. Ragazzi svegliatevi! Guardiamo avanti! Il futuro è la rete. Per questo, nonostante io non ci capisca nulla, ho deciso che questo film, il mio preferito, verrà visto solamente attraverso il mio sito, www.larryclark.com. Spero cosi di arrivare direttamente ai ragazzi. Poi quando guadagnerò qualcosa lo dividerò con il mio coraggioso produttore.

 

 

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