FESTIVAL – "Il Signore degli Anelli" apre Il Future Film Festival

Evento d'apertura del Future Film Festival che dal 15 al 19 gennaio porterà a Bologna personaggi e film appartenenti alla più recente produzione tecnologica digitale

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"Questa sera potrete vedervi le bellezze della Nuova Zelanda senza essere costretti a rimanere alzati fino alle tre di notte come succede purtroppo per la Coppa America!" Con questa battuta Peter Bennet, ambasciatore neozelandese in Italia, ha iniziato il suo intervento all'anteprima di ieri sera, 14 gennaio, de Il Signore degli Anelli  evento d'apertura del Future Film Festival che dal 15 al 19 gennaio porterà a Bologna personaggi e film appartenenti alla più recente produzione tecnologica digitale.


In modo affatto tecnologico, ma pieno di classe e decisamente spiritoso nei toni, Bennet ha poi continuato definendo lo spettacolare film di Peter Jackson "uno spot di nove ore dedicato alla Nuova Zelanda di cui potrete ammirare le centocinquanta diverse locations ove è stato girato il film. Luoghi incontaminati di un paese di quattro milioni di abitanti dove l'interesse per la difesa dell'ambiente è fortissimo e  traspare anche da molte scene del film (decisamente ambientalista quella in cui i "pastori d'alberi" – una specie di giganti arborei antropomorfi – si ribellano alla follia magico scientifica del malvagio stregone). Un paese dove le donne hanno avuto per prime al mondo diritto al voto alla fine dell'800 e che sente proprie figure come quella della Principessa guerriera (che risponde alla domanda dell'eroe Aragorn "Cosa temi mia signora?" con un termine che chiarisce il suo proto-femminismo: "La gabbia!").


Concluso l'intervento tra gli applausi, Bennet si è velocemente congedato dal pubblico insieme  a Matt Aitken, responsabile degli effetti speciali e agli organizzatori, per permettere ai molti presenti  in sala ( personaggi noti e non) di sprofondare nelle poltrone e godersi tre ore di spettacolo puro.


Bisogna dire che per una buona mezzora qualcuno non ha capito che gli hobbit nella storia erano quattro e non due ("una volta erano i cinesi tutti uguali, adesso anche gli hobbit") e che molti sopra la quarantina si sono messi a sogghignare quando è apparso dal nulla, galoppando al ralenty, il magnifico cavallo bianco dello stregone Gandalf che tanto ricordava quello della pubblicità del bagnoschiuma Vidal, ma per il resto del tempo il silenzio è stato d'obbligo. Silenzio rotto solamente ai titoli di coda quando un lungo applauso è partito dal pubblico che già commentava con aggettivi iperbolici il film. Uno per tutti, quello di pronunciato con dizione prettamente bolognese da Lucio Dalla: "Straordinario!".


  

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