Festival Internazionale FILMMAKER Doc 7
A Milano fino al 3 dicembre allo Spazio Oberdan
Settima edizione del Festival Internazionale FILMMAKER, fino al 3 dicembre nella sala dello Spazio Oberdan di Milano. Il Festival si articola in varie sezioni, dal concorso internazionale sui temi del lavoro e del sociale, la vetrina dei lavori prodotti con un contributo del festival stesso dal titolo "Visioni di realtà-Paesaggi umani", la retrospettiva su Errol Morris, per cui sara' pubblicato un volume monografico, e una panoramica sui "fuori formato".
Particolare attenzione è data al concorso internazionale per film e video su 'lavoro e temi sociali'. Dopo il successo delle passate edizioni, vinte tra gli altri nel 1998 da "Sto lavorando?" di Daniele Segre, nel 1999 da "Crazy English" di Zhang Yuan, è stata anche quest'anno ampia e significativa la risposta degli autori: circa 300 lavori provenienti da 25 nazioni diverse.
Tra i titoli l'ultimo lavoro di Chantal Akerman, De l'autre côté, che delinea per interviste e immagini il tragico confine tra Messico e Stati Uniti, Une femme taxi a Sidi Bel-Abbès di Belkacem Hadjadj, storia coraggiosa di una donna che diventa la prima donna taxista in una città algerina, il finlandese Joutilaat – The Idle Ones di Susanna Helke e Virpi Suutari in cui si seguono le giornate lunghe e vuote di tre ragazzi che vivono vicino al confine russo. Con sguardo curioso e spietato, i registi delineano il ritratto di una generazione annoiata, insicura e disoccupata, sottolineando come la distanza delle "periferie" dai "centri" sia alla base di nuove forme di disagio giovanile.
Da segnalare anche Una "metressa" a Grand Ville di Michelangelo Buffa, film che restituisce la vita, attraverso i ricordi divertiti e a volte malinconici di un'insegnante elementare, a un paese che appare ormai abbandonato. Immergendo la forma documentaria in una personale ricerca socio-antropologica, il regista lascia la sua testimone libera di raccontare i volti e i giorni di un posto e un tempo lontani, senza mai abbandonare il film alla deriva della nostalgia, Zedan-e Zanan – Women's Prison di Manijeh Hekmat, unico film non documentario di questo concorso, che è però sorretto da una storia vera. Una lunga ricerca nelle carceri, due anni di lavoro sulla sceneggiatura, 42 incontri con le autorità iraniane per avere i permessi a girare e 75 giorni di riprese. Con Zendan-e Zanan, la regista costruisce un'opera carceraria al femminile che, capace di restare lontana dalla formula del "femmine in gabbia", restituisce vividi e accorati l'isolamento e la violenza delle vittime di un sistema giudiziario sordo e spietato.
Da non perderela restrospettiva dedicata a Errol Morris (che si svolgerà da 13 al 16 dicembre al Cinema Palestrina), autore di 6 lungometraggi capaci di uno sguardo trasversale sulla socieà americana. Mr Death: The Rise and Fall of Fread A. Leuchter, Jr., Fast, Cheap & Out of Control, A Brief History of Time, The Thin Blue Line e della serie televisiva First Person, composta da 17 episodi divisi in Season 1 e Season 2, in cui i personaggi raccontano alla macchina da presa la loro incredibile storia.
Si chiama, infine, Fuori Formato la sezione panoramica non competitiva, dedicata a quei prodotti che per lunghezza, formato o linguaggio, resistono alle logiche strutturali e alle gabbie dei generi e dei format. Documentari d'autore, film saggio, docu-fiction e film di montaggio costituiscono gli ingredienti principali della sezione più sperimentale e curiosa dell'intero festival. All'interno della sezione saranno presentate alcune significative opere del regista tedesco Harmut Bitomsky e gli ultimi lavori di registi molto cari a Filmmaker: For the Time Being di Johan Van Der Keuken, La Dernier Lettre di Frederick Wiseman, L'Homme sans l'Occident di Raymond Depardon, London Orbital di Chris Petit e Iain Sinclair.
Info:
Associazione Filmmaker Via Aosta, 2/C – 20155 Milano
Tel. 02.3313411
e-mail fmkmi@tiscali.it
website: www.filmmakerfest.org