Gian Maria Volontè. L'immagine e la memoria

Cinque film per ricordare, dal 6 al 10 dicembre alla Maddalena, sala Primo Longobardo.

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Organizzato dall'associazione Quasar e dal Centro Teatro Ateneo dell'Università degli studi di Roma la Sapienza, si svolgerà alla Maddalena un omaggio dedicato alla memoria di Gian Maria Volonté. Saranno proiettati cinque film: Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo (1971), Porte aperte di Gianni Amelio (1989), Il caso Moro di Giuseppe Ferrara (1986), Il sospetto di Francesco Maselli (1975), Uomini contro di Francesco Rosi (1970). Tra gli ospiti: Mauro Berardi, produttore de Il caso Moro; Armenia Balducci, sceneggiatrice, Mattia Sbragia, attore; Ferruccio Marotti, docente di storia del teatro e dello spettacolo;  Fabrizio Deriu, autore del libro "Volonté. Il lavoro dell' attore"; Valeria Mannelli, curatrice del volume "Gian Maria Volonté. L'immagine e la memoria".

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A  quasi dieci anni dalla sua scomparsa alcuni film sembrano ripercorrere i tasselli di "un'autobiografia", costruita nel tempo con generosa intelligenza e sensibilità, regalando pezzi di anima e corpo ai personaggi che ha creato: Bartolomeo Vanzetti, il giudice Di Francesco, Aldo Moro, il tenente Ottolenghi. Gli autori con i quali ha lavorato: da Rosi a Maselli, da Lizzani a Montaldo, concordano nel riconoscere la qualità unica del suo talento di attore. Il titolo dato all'omaggio e al volume "Gian Maria Volontè. L'immagine e la memoria", vuole ricordare il profondo interesse e l'attenzione che Volonté ha avuto sempre, e forse in modo speciale negli ultimi anni, nei confronti dell'immagine, come strumento di conoscenza e cultura, e della memoria nel senso di memoria storica, importanza del non oblio. L'immagine come memoria appartiene a volonté anche nell'ultimo ruolo da lui interpretato, e purtroppo non portato a termine: il direttore della cineteca di Sarajevo nel film "Lo sguardo di Ulisse" di  Theo Anghelopoulos. Nelle brevi sequenze non montate che ci sono rimaste, la voce ansimante di Volonté porta ancora un messaggio di vita contro la morte: "le immagini devono vivere nonostante la guerra", come memoria del cinema e della vita, anche in mezzo alla distruzione di tutto.


 


 


Il programma:


 


Sabato 6: dibattito introduttivo alla rassegna. A seguire proiezione del film Il caso moro di Giuseppe Ferrara


 


Domenica 7: Porte aperte di Gianni Amelio.


 


Lunedí 8: Il sospetto di Francesco Maselli


 


Martedí 9: Uomini contro di Francesco Rosi


 


Mercoledí 10: Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo

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