IL CINEMA DI CLAUDIO BONDI'

Con questo omaggio a Claudio Bondì il Filmstudio di Roma affianca e propone per la prima volta, per una lettura completa ed organica, i suoi tre lungometraggi: “Il richiamo”, “L'educazione di Giulio” e “De reditu – Il ritorno”. Dal 2 al 4 marzo 2005.

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IL CINEMA DI CLAUDIO BONDÌ:

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L'INDIVIDUO, LA SOCIETÀ, LA STORIA.


Roma filmstudio2 <> 2, 3 e 4 marzo 2005


 


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Nel panorama del cinema italiano contemporaneo Claudio Bondì è un autore che merita attenzione. Il suo cinema è colto, poetico, pedagogico, naturalistico, con un preciso progetto culturale: lo studio e la rappresentazione dell'individuo, della società e della storia.


Con questo omaggio a Claudio Bondì il Filmstudio affianca e propone per la prima volta, per una lettura completa ed organica, i suoi tre lungometraggi: Il richiamo, L'educazione di Giulio e De reditu – Il ritorno.


Il richiamo è un film praticamente inedito, mai uscito nelle sale; acquistato a suo tempo da Rai Due non è mai andato in onda. L'educazione di Giulio, a Roma, è stato programmato dal Filmstudio nel 2001, mentre, sempre al Filmstudio, nel 2004, De reditu – Il ritorno è rimasto in programmazione per 7 settimane, rivelandosi un piccolo successo di nicchia; De reditu, ancora oggi, per le sue caratteristiche storico-pedagogiche, continua ad essere richiesto dalle scuole di tutta Italia.


 


Venerdì 4 marzo alle ore 22,10 è previsto un incontro del pubblico con l'autore. L'incontro è aperto a tutti.


 


"Un primo film ambientato nel settecento, un secondo negli anni trenta, il più recente addirittura nel V secolo d. C. Evidentemente Claudio Bondì è un regista interessato al passato, ma visto e raccontato, alla maniera di Roberto Rossellini, con un occhio all'attualità e al presente. In altre parole l'impressione è che Bondì ami raccontare le storie di ieri per rappresentare i problemi di oggi.


Il caso più evidente e significativo in questo senso è rappresentato dal suo ultimo film De reditu, che coglie bene un passaggio epocale, la crisi di un grande impero, l'assalto al cuore del potere, tutte cose che rimandano ai nostri giorni ed è chiara la correlazione fra il sacco di Roma per opera dei Goti, il cui ricordo aleggia in tutto il film, con l'attentato terroristico alle torri gemelle.


Il cinema di Claudio Bondì è stato ed è una sfida continua, perché ci vuole coraggio, abilità, determinazione, oltre che indiscutibili capacità professionali, nell'intrecciare cinema in costume e low budget. Per raccontare il passato, sia prossimo che remoto, occorrerebbero grandi mezzi e grandi risorse, invece, in mancanza degli uni e delle altri, Bondì è riuscito nella piccola impresa di realizzare un cinema essenziale, che punta al cuore delle cose, utilizzando la realtà e giocando con la fantasia.


In tutti e tre i lungometraggi realizzati, colpisce in particolare la precisione e l'autenticità nel ritrarre l'atmosfera di un'epoca, espressa, di volta in volta, attraverso i dubbi dell'ornitologo protagonista de Il richiamo; il difficile approdo verso la maturità del giovane protagonista de L'educazione di Giulio, costretto ad affrontare ostacoli familiari e politici; la ribellione del patrizio Claudio Rutilio Namanziano in De reditu. Ma dal cinema di Bondì emerge sempre anche la complessa realtà del contesto sociale, che si rispecchia nei diversi protagonisti, figure simbolo, che, senza perdere nulla della propria originale individualità, diventano, con i propri dubbi, timori e problemi, paradigmi di un preciso momento storico".  (Franco Montini)


 


p r o g r a m m a










Mercoledì 2 marzo


 


ore 16,30 e 22,30


IL RICHIAMO


 


ore 18,30


L'EDUCAZIONE DI GIULIO


 


ore 20,30


DE REDITU-IL RITORNO


 



Giovedì 3 marzo


 


ore 16,30 e 22,30


DE REDITU-IL RITORNO


 


ore 18,30


L'EDUCAZIONE DI GIULIO


 


ore 20,30


IL RICHIAMO



Venerdì 4 marzo


 


ore 16,30  


L'EDUCAZIONE DI GIULIO


 


ore 18,30  IL RICHIAMO


 


ore 20,30  DE REDITU-IL RITORNO


 


ore 22,10  Incontro con


CLAUDIO BONDÌ


 


Ingresso 5 Euro


 


I TRE FILM DI CLAUDIO BONDÌ: l'individuo, la società e la storia


 


IL RICHIAMO (1991)


 


Regia: Claudio Bondì


Sceneggiatura: Claudio Bondì dal suo romanzo omonimo


(Italia, 35mm, colore, durata 90')


 


Interpreti: Ivano Marescotti (Giovanni), Silvia Cohen (Chiara), Bruno Bendoni (Martino), Lorenza Indovina (servetta), Marco Beretta (Quodvultdeus)


 


 


La passione ornitologica del protagonista e l'edonismo boccaccesco della sua amante, sono due facce della stessa ansia conoscitiva e liberatoria che pervade il Settecento. Sullo sfondo però di una società arretrata, impermeabile ai grandi movimenti di idee che dall'Europa giungono facilmente a Milano, Firenze, Napoli ma non a Roma e ancor meno nei luoghi più periferici dello Stato della Chiesa.


Il Settecento raccontato nel film, non è quindi quello che siamo abituati ad immaginare, fatto di parrucche, duelli e avventure galanti. E' un secolo letto nell'ottica dell'antropologia storica che tenta di ricostruire nei dettagli le condizioni della vita di allora: il Settecento della miseria quotidiana, di un povero ambiente rurale, di un'esistenza rallentata dal conformismo e dall'occhiuta burocrazia pontificia.


Il Richiamo vuole essere un omaggio ad un cinema europeo non più praticato che ha i suoi illustri precedenti ne La presa di potere di Luigi XIV di Rossellini e Il ragazzo selvaggio di Truffaut.


 


Festival:


Promo immagine cinema (Roma) / 2° festival internazionale di Pescara / 40° festival de cine de Sann Sebastian / Cinema italien 1992 Rencontres d'Annecy / Sulmona cinema '92 / Un mois de cinema italien (Lione) / Festival di Benevento '94


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L'EDUCAZIONE DI GIULIO (2000)



Regia: Claudio Bondì


Sceneggiatura: Claudio Bondì dal suo racconto Torino, via Giulio 22


(Italia, 35mm, colore, durata 89')


 


Interpreti: Roberto Accornero (Ettore), Tatiana Lepore (Margherita), Alessandro Pelizzon (Giulio), Giorgia Porchetti (Bianca), Francesca Vettori (Luisa Levi), Roberto Zibetti (Sturano),  Con la partecipazione di Bruno Gambarotta nel ruolo del nonno


 


Un Film liberamente ispirato all'adolescenza  torinese di Giulio Carlo Argan


 


Un anno di vita di un ragazzo e di una città. Un anno di formazione, dopo il quale le cose non sono più state com'erano prima. C'è il doppio senso nella prima frase: Torino è la Torino dei primi anni trenta ma Giulio, è sia una strada, sia una persona: Torino vista da via Giulio, dal numero civico 22, dalle finestre affacciate su un cortile ombroso dove vaga e amoreggia con gli alberi a primavera una schiera di donne fantasma: le ricoverate del manicomio femminile. Ma anche: Torino vista da Giulio, secondo nome Carlo, cognome Argan, figlio dell'economo capo, che per tutta l'adolescenza ha abitato nell'ospedale accanto alle recluse e poi è diventato critico e storico dell'arte, docente universitario, senatore e sindaco di Roma.


 


Festival:


10° festival internazionale di Pescara / Los Angeles Italian film festival 2002 / Sulmona cinema 2002 / Rencontres d'Annecy 2002 / Cairo film festival 2002 / Bangkok international film festival 2004


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DE REDITU – IL RITORNO (2003)


 


Regia: Claudio Bondì


Sceneggiatura: Claudio Bondì, Alessandro Ricci


liberamente ispirato al "De Reditu suo" di Claudio Rutilio Namaziano


(Italia, 35mm, colore, durata 96')


 


Interpreti: Elia Schilton (Claudio R. Namaziano), Rodolfo Corsato (Minervio), Romuald Klos (pilota), Roberto Herlitzka (Protadio), Caterina Deregibus (Nimis), Alessandro Sestieri (Palladio) Claudio Spadaro (prefetto), Roberto Accornero (Vittorino)


 


Il film liberamente ispirato al diario del poeta latino del V secolo Claudio Rutilio Namaziano, racconta come un road movie ante litteram un viaggio per mare nel 415 d.C.


Cinque anni dopo il sacco di Roma ad opera dei Goti di Alarico il protagonista, un patrizio pagano che era stato praefectus Urbi, decise di tornare nella natia Gallia, a Tolosa, per accertarsi delle rovine che quei barbari avevano prodotto anche nella sua patria e nei suoi possedimenti.


Il film è anche il racconto di un passaggio, di un cambiamento, di una cerniera della storia incompresa dagli occhi del protagonista, ma vissuta fino in fondo con partecipe coerenza.


Il viaggio per mare avvenne su una imbarcazione di circa 10 metri che consentiva navigazioni di piccolo cabotaggio a poche centinaia di metri dalla costa. E lo spettacolo che Rutilio osserva e descrive, ci sembra oggi un'immagine puntuale e schizofrenica insieme: le città della costa malridotte e inospitali, le ville dei patrizi ricche e fortificate, i barbari e i cristiani vissuti come nemici alla pari, la fiducia negli dei, ma la consapevolezza dell'inevitabile fine imminente.


 


Festival:


Premio Sergio Leone / 2° Foreing film festival di Ischia / 4° festival del cinema indipendente (FG)

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