Il DocLisboa resiste. Presentato il programma della 18esima edizione

Presentato il programma del DocLisboa che si terrà dal vivo da ottobre 2020 a marzo 2021

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A partire dal 22 ottobre 2020 la 18esima edizione del DocLisboa prenderà forma dal vivo nella capitale portoghese.

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Il festival, organizzato da Apordoc – Association of Documentary, si svolgerà con il preciso intento di offrire un’occasione per vivere il cinema come esperienza collettiva, in segno di resistenza alle ferree restrizioni imposte dal Governo alle attività culturali in seguito alla pandemia da Covid-19. Già durante il lockdown il settore dell’audiovisivo lusitano aveva dovuto auto-organizzarsi per fare fronte comune alla crisi economica di cui è stato protagonista, anche a causa delle scarse risorse messe a disposizione dalle istituzioni per i lavoratori dello spettacolo.

Fino a marzo 2021 il DocLisboa accompagnerà il pubblico lungo un percorso cinematografico che consta di sei sezioni; la prima, Signals, si svolgerà dal 22 ottobre al 1 novembre con una selezione di cinque titoli: Mon Amourdi David Teboul, Riverock di Paula Gaitán, War di José Oliveira e Marta Ramos, Chelas Nha Kau diretto dal collettivo Bataclan 1950 e Bagabaga Studios ed infine Kubrick by Kubrick di Gregory Monro.

Dal 5 all’11 novembre partirà invece Movements, seconda sezione del festival che si pone l’obiettivo di indagare i temi di identità, spazio e tempo declinati secondo prospettive personali, politiche e sociali attraverso le pellicole di cinque registe: la brasiliana Maria Clara Escobar, l’italiana Luciana Fina, l’egiziana Mouaad el Salem e la portoghese Claudia Varejão. Seguiranno poi Spaces of Intimacy (dal 3 al 9 dicembre), So Many Stories Left Untold (dal 14 al 20 gennaio), Archives of the Time Being (dal 4 al 10 febbraio) e Where I’m Coming From, Where I’m Going To (dal 4 al 10 marzo). La manifestazione si aprirà con la proiezione di Nheengatu – The Language of the Amazon Forest per la regia di José Barahona e per tutta la sua durata presenterà anteprime mondiali come Life in common di Diogo Pereira e Visions of the Empire di Joana Pontes, i documentari musicali Medium di Edgardo Cozarinsky e Mata-Ratos Live at the Linda-a-Velha Academy di Patrick Mendes e gli ultimi lavori di Paula Gaitàn, Frederick Wiseman e Radu Jude.

A completare il programma sarà una retrospettiva permanente dal titolo Permanent Travel – The Restless Cinema of Georgia, il progetto Body of Work e due sessioni speciali che tratteranno il cinema d’urgenza, organizzate dall’associazione SOS Racismo e dal collettivo Mentuwajê Guardians of Culture, che si occupa di preservare la memoria storica e culturale delle popolazioni indigene.

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