"Il nascondiglio del diavolo", di Bruce Hunt

Più vicina a Discovery Channel che al fanta-horror, questa produzione scomoda il diavolo ma solo nel titolo italiano. Un film falsamente di serie B, gelido e non-umano, per "action man" in pausa.

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Il diavolo non c'entra. I seducenti richiami dei trailer hanno lo scopo di incantare, ma spesso un'occhiata al titolo originale rivela più cose di un film di quanto i lanci pubblicitari vogliano far intendere. Si scopre così il vero protagonista di questa storia: il mondo inferiore, l'underworld, che con l'inferno a base religiosa divide solo la radice etimologica. Tutta la vicenda si dipana sotto la superficie terrestre, nei labirintici percorsi di fiumi e caverne sotterranee in cui un gruppo di studiosi si avventura alla ricerca della conoscenza: e tutti sappiamo che fine fa Lucifero con la sua sete di sapere.
Chi è il vero target di questa produzione più vicina a Discovery Channel che al fanta-horror, come l'iconografia pubblicitaria vorrebbe suggerire? Di certo non lo spettatore alla ricerca di repentine e massicce strizzate surrenali, quanto piuttosto l'esteta del no limits, l'action man in pausa, intento alla programmazione della sua prossima avventura. Se l'adrenalina difetta, almeno lo sguardo deve essere stuzzicato: e bisogna riconoscere una grande attenzione al realismo dei set e delle sequenze subacquee. Il diavolo, poi, quando si manifesta, somiglia davvero a Lucifero, con le ali sporche e il volto sfigurato dal Male: una forza malvagia priva di basi escatologiche e dalle matrici concretamente innestate nella biologia.
Ma il rammarico che questo falso B-movie lascia dietro di sé consiste proprio nel suo essere falsamente di serie B. Nessuna traccia dell' "amore artigianale" profuso nella fabbrica di Corman o di Bava – e non intendiamo declamare qui l'elegia del cinema casareccio – ma solo la fredda esercitazione di un apparato produttivo per nulla di seconda serie: dosati i fattori della produzione, imbastito un canovaccio narrativo, reclutato un regista di seconde unità, ecco il risultato; si stampi, si distribuisca in sala, si appronti il contratto con le pay-per-view, e pronti a sommergere gli ipermercati con i dvd. L'umanità del cinema, in queste produzioni gelide, si perde; il suo genoma diventa irriconoscibile; la mutazione trasforma il cinema, questo figlio della creatività umana, in un essere realmente mostruoso.

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Titolo originale: The cave
Regia: Bruce Hunt
Interpreti: Cole Hauser, Morris Chestnut, Eddie Cibrian, Rick Ravanello, Marcel Iures, Lena Headey
Distribuzione: Sony Pictures
Durata: 1h 31'
Origine: USA – Germania, 2005

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