IL QUACCHERO, SUO PRONIPOTE, LA QUACCHERA & IL SUO FANTASMA sceneggiatura di Francesco Pascuzzi

Flash di una mano che brandisce un coltello da cucina nel buio, un grido in sottofondo.

--------------------------------------------------------------
CORSO IN PRESENZA MONTAGGIO AVID, DAL 9 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Esterno/Giorno. Auto Francesco

Francesco in macchina percorre una strada di campagna piuttosto polverosa ed isolata. Non procede molto spedito, si ferma e consulta dubbioso uno stradario.

Esterno/Giorno. Strada davanti villa

Continuo. Francesco arriva al cancello di una villa imponente ma piuttosto malandata. È atteso da una donna dall’aspetto severo, Leopolde. Francesco parcheggia e scende dalla macchina.

FRANCESCO
Buongiorno, mi scusi per il ritardo, è che qui è così fuori mano…

LEOPOLDE
( Forte accento tedesco, fredda )
Ja, ja… zalve,
( si stringono la mano )
io zono Leopolde Schwanz, laforo per lo studio notarile “Ja, Ja, Kleiner Aschloch, Ja Schneller, Ja & Fratelli”. Ze le posso fare strata, qvesta essere casa ke lei ha ereditaten da suo zio morto in zirkostanze ankora poko kiare, e trofato appeso ad un gancio da macello kon il fentre sqvartaten, le mani mutilaten ed un limone in bokka. Ja. Preco.

Apre il cancello ed i due entrano.

FRANCESCO
( La guarda diffidente )
Si, effettivamente siamo tutti sconvolti per la morte di zio Empedocle…la polizia non ha ancora scoperto nulla. Che tragedia…

LEOPOLDE
Infatti…komunque qvesto essere giardinen, essere ein poko kasino ma molto spazioso. Ma mi segue bitte, kozì entriamo in kasa, ja.

Si dirige verso la porta di casa con Francesco a ruota.

FRANCESCO
Si grazie…ma mi dica, lei non è di queste parti, vero?

LEOPOLDE
Infatti, ja…io essere nata a Frozinone.

FRANCESCO
( Perplesso )
Ah, ecco, infatti.

LEOPOLDE
Zi, ma l’azzento è perkè i miei papa und mama zono di Kastellamare di Stabbia.

Apre la porta ed entra in casa.

FRANCESCO
( Sempre più perplesso )
Ah…certo.

La segue dentro.

Interno/Giorno. L’interno della villa.

Continuo. Mobili accatastati, polvere, ma le pareti sono dipinte, l’ambiente è malandato ma vivibile.

LEOPOLDE
Kome fede, zio non ha potuto finire i lavoren. Essere krepato prima. Qvesta essere kucina.
( Apre la porta che da sul salone giallo )
Und qvesto essere zalone.
( Legge da un biglietto )
Notare kome kolore sempra armonizzare l’esterno kon l’internen.
( Sottovoce )
Ke cazzaten, mica la devo fendere ‘sta kasa.

FRANCESCO
Certo, bisogna metterci mano, però…è un bell’ambiente…

LEOPOLDE
Ja, ja, ja…qvesta kasa appartiene zua famiglia da sekoli…forse è una kasa kon molte storie und sekreten, ja…
( ride diabolica, poi smette di colpo )
ja.

FRANCESCO
( Indica la scala )
Dove si arriva salendo la scala?

LEOPOLDE
Ah ja… sopra…
( guarda l’ora )
ora io però defo andare, afere un altro appuntamenten, lei venuto ritardo…
( rovista nella propria borsa, tira fuori una cartellina )
mettere una kleine firma qvi danke…
( Francesco firma )
ekko kiavi kasa
( gli da le chiavi della casa )
lei abitare qvi per un poko, ja?

FRANCESCO
Ehm, si… per un po’… ho una valigia in macchina…

LEOPOLDE
Ja, ja. Io andare. Resto kasa lei può visitare da solo, ja.
( Esce e si allontana. Dal cancello )
Buon… difertimento!!!!

Altra risata diabolica, se ne va. Rombo minaccioso di tuoni.

FRANCESCO
( Si affaccia alla porta, guarda il cielo, perplesso )
Ma se c’è il sole…?!

Dietro Francesco, in cucina, vediamo muoversi una misteriosa figura interamente coperta da una tunica bianca, che lentamente sparisce dietro una parete.

Interno/Giorno. Salone

Più tardi, pomeriggio. Francesco sta svuotando la propria valigia sul letto nel bovindo. All’improvviso, dal piano di sopra si iniziano a sentire dei misteriosi rumori. Francesco timoroso e perplesso si sposta al centro del salone ad ascoltare. Il rumore si intensifica sempre di più, fino a che non si sente un rumore di cocci.

FRANCESCO
( Arrabbiato )
Aho! Allora? Che è ‘sto casino? Insomma!

Francesco guarda il bovindo e con terrore si accorge che da una delle finestrelle spunta un volto spettrale ed agghiacciante di donna che all’improvviso gli fa la linguaccia, gli manda un bacio, fa gesti osceni con la lingua ed esplode in una risata diabolica. Francesco terrorizzato corre fuori verso il bovindo, ma non trova traccia della donna. Francesco confuso rientra in casa.

FRANCESCO
Oh cavolino!!

Parte un grido in sottofondo, Francesco si tappa immediatamente le orecchie. Il grido però dura un’eternità e alla fine si trasforma in tosse, Francesco scuote la testa perplesso.

Interno/Notte. Il bovindo.

Francesco sta dormendo ma il suo sonno è agitato; si muove e sospira.

Sogno:

B/N. Siamo nella casa, almeno un secolo prima. Un uomo del tutto identico a Francesco ( si capisce che è un suo antenato ) in abiti da quacchero sta pranzando in cucina con la moglie, quacchera pure lei ( identica al fantasma che infesta la casa ).

QUACCHERO
( Aria distrutta, mangia per inerzia )
Mmm…mmmm ( sospira addolorato )

QUACCHERA
( Aria severa, strepita imperterrita e logorroica )
Sono stanca! Sono stufa! Sempre la stessa vita! Tutto il giorno in casa! Io voglio andare a ballare! Io voglio la Ferrari! Voglio andare in crociera! Voglio la pelliccia nuova! Mi voglio rifare le tette! Mi voglio rifare il sedere! Il mulo dei vicini è più bello del nostro! Voglio la piscina in giardino! Voglio Ridge e Thorne! Non ce la faccio più a vivere così! Ti odio!

Gli sbatte un piatto di minestra in faccia. Francesco si sveglia di soprassalto.

FRANCESCO
( Sudato ed affannato ) Oddio…
( Una voce femminile roca in sottofondo )

VOCE
Ti ucciderò…ti ucciderò…ti ucciderò…

Ride satanica, ma poi ricomincia a tossire. Francesco guarda in camera confuso.

Interno/Giorno. Salone

Francesco sta sistemando il salone intenzionato a mettere un po’ d’ordine. Girando per la stanza si ritrova davanti alla scala che conduce al piano di sopra. Impaurito, guarda in alto, tira un sospiro e sale il primo gradino, quando una voce da fuori richiama la sua attenzione. È Beozia, una contadina, sua vicina di casa.

VOCE BEOZIA
( Dal giardino )
Scusu? C’è qualcunu?

Francesco esce in giardino e le va incontro.

FRANCESCO
Buongiorno…

BEOZIA
Salvu, su’ Beoziu, lu suu vicinu du casu.
( Gli da un pacco che aveva tra le braccia )

FRANCESCO
( La guarda straniato )
Grazie…

BEOZIA
Nientu…è pastieru du calamaru, unu ricettu de lu mi’ terru. Iu non su’ du qui…iu in veritu sù tedescu.

FRANCESCO
( Molto perplesso )
Ah…infatti, ha un leggero accento…

BEOZIA
Infattu…

FRANCESCO
Si…mi scusi, ma come ha fatto ad entrare?

BEOZIA
C’è nu bucu nellu recinzionu…hu fattu malu? Iu vulevu cunuscerlu, saperu su c’eru qualcosu che c’avevu du bisognu…comu su trovu?

FRANCESCO
Tuttu benu…
( si corregge immediatamente )
tutto bene…stavo mettendo a posto casa…certo che è un posto un po’…strano…

BEOZIA
Ci sonu lu fantasmu.

FRANCESCO
( Colpito )
Eh?!

BEOZIA
Si dicu che tantu annu fù, mu tantu tantu, lu casu eru abitatu du lu suu proziu Cuccurullu e suu mogliu Kunigundu. Litigavanu sempru, si odiavanu, e nu giornu Cuccurullu ‘mmazzau lu mogliu. Alloru lu fantasmu du Kunugundu accisu iniziù a infestaru lu villu, uccisu suu proziu e mo’ ha puru uccisu suu ziu Empedoclu. Mi su che tu seu u’ prossimu.

FRANCESCO
( Inquieto )
Ma lei come fa a saperlu…
( si corregge )
a saperlo?

BEOZIA
Su storiu du quandu eru picculu…nessunu ha mau vistu ‘stu fantasmu, mu qui succedunu cosu stranu…

FRANCESCO
Infatti…

BEOZIA
Su sbrigu a finiru lu casu e stu attentu…iu adessu vadu. È statu nu piaceru.

FRANCESCO
Altrettanto…ci vediamo.

BEOZIA
Lu speru…per tu.
( Allontanandosi, grida verso casa sua ) Antoniu!! Buttu lu pastu!!

Francesco resta a fissarla per un momento sconvolto, poi rientra in casa. Ritorna al centro del salone.

FRANCESCO
( Esitando )
Ku…Kunigunde? ( Ad alta voce )
Kunigunde? Sei tu, vero?

Le luci di casa iniziano ad accendersi e a spegnersi, poi si spengono di botto. Francesco corre spaventato verso un interruttore, spinge i pulsanti ma la luce non si accende più.

FRANCESCO
( Arrabbiato )
Ecco, hai visto? Mi hai fulminato l’impianto elettrico!!

VOCE FC
Tanto devi morì…tanto devi morì…

FRANCESCO
( Sprezzante )
Staremo a vederu…
( si corregge )
a vedere!

Interno/Giorno. Il bovindo

Pomeriggio. Francesco seduto sul letto sta parlando al telefonino.

FRANCESCO
No…ma tutto bene…si…si, il posto è bello. No, è che…no, non sono strano…ma no, tutto a posto…è solo che la casa…si, no, è vecchia, ma non è quello…no…ma che infiltrazione, no, davvero, tutto ok, una sciocchezza…ma no…ma niente…è che…è che c’è…no, cioè, c’è il fantasma di una quacchera pazza che mi perseguita per uccidermi.
( Pausa. Poi arrabbiato )
Ma come che sto dicendo? Ma che non ci credi? Guarda che è vero!! Guarda che…ah non ci credi. Ah non ci credi. No…e io allora te la passo. E no, aspetta!

La telecamera si allarga a rivelare Kunigunde spettrale che, seduta accanto a Francesco, gli sta puntando un coltello da cucina alla gola. Francesco le passa il telefonino, lei non vuole prenderlo, lui insiste e glielo passa.

KUNIGUNDE
( Voce spettrale )
Pronto? Buongiorno…si…
( allontana la cornetta dall’orecchio come se l’interlocutore urlasse. Prova a riprendere a parlare, poi si stufa e getta il telefonino. Punta il coltello verso Francesco che indietreggia spaventato e sussurra )
Quando meno te lo aspetti…quando meno te lo aspetti…
( guarda in alto )
e vai con l’urlo!!

Parte il solito urlo. Kunigunde fugge verso la scala, inciampa e cade lunga per terra. Si alza, si sistema la tunica senza guardarsi dietro, e fugge. Francesco resta sconvolto, e perplesso.

Interno/Sera. Davanti alla scala

Francesco è di nuovo ai piedi della scala; ha in mano le chiavi del piano di sopra. Inizia a salire i gradini lentamente. Arrivato al piano di sopra apre la porta ed entra. L’ambiente è in penombra, mobili accatastati, aria di chiuso. Lentamente Francesco percorre il corridoio, si affaccia nelle due camere da letto, entra nella stanza affianco al bagno. Tra il disordine Francesco vede un baule, va ad aprirlo. Dentro c’è un foglio ed una spada. Francesco inizia a leggere.

FRANCESCO
( Legge )
“Aggio dovuto accidere chilla fetecchia ‘e mi muglie Kunigunde che nun ce la facia cchiù a reggerla. Ma chilla s’è trasfurmata in nu’ fantasma e mo’ me vole accide’ lei. Nin so quanto ancora pozzu campare ma se tu staie leggendo chisto biglietto, hai da sape’ che l’uniche modo pe’ accoppalla definitivamente è chista spata fatata”
( Francesco tira fuori la spada dal baule e la osserva, poi continua a leggere )
“chista è la spata di He-Man, la magica spata di Greyskull, sovrana di tutti i Masters. Saccio già cosa staie piensando: ma sta spata non la potevi usa’ tu ciento anni fa pe accide te lu fantasma de tu muglie? La risposta è: ‘azz, nun c’aggio piensato. Ora vai, e accide!! Firmato: Cuccurullo.”

Francesco resta un attimo pensieroso. Si alza. All’improvviso si accende una luce in giardino. Francesco corre ad affacciarsi e vede Kunigunde aggirarsi per il giardino.

FRANCESCO
Scusi, desidera?

Kunigunde si volta d’improvviso con un ghigno in volto e punta un coltello verso Francesco. Francesco terrorizzato indietreggia e si volta. Kunigunde è dietro di lui nella stessa stanza. Francesco grida. Kunigunde indicandolo fa il gesto di tagliarsi la gola, solo che per sbaglio si taglia veramente.

KUNIGUNDE
( Voce spettrale )
Ahia!!! Ca…cchio…

FRANCESCO
Guarda cosa ho trovato!
( Sguaina la spada )

KUNIGUNDE
( Spaventata )
No!!! Ma non finisce qui…devi sempre morì…devi sempre morì…

Fugge. Francesco la rincorre ma non ce n’è più traccia.

Interno/Giorno. Cucina

Mattina. Francesco sta sistemando dei mobili. Ha la spada legata ai pantaloni. Stanco, va ad affacciarsi alla finestra. Improvvisamente affianco all’armadio a muro sia apre una piccola porta a rivelare un passaggio segreto. Francesco sorpreso stringe la spada e si avventura nel passaggio segreto. Entra in un piccolo corridoio stretto.

FRANCESCO
Chi c’è? C’è qualcuno?

La luce trema. Francesco indietreggia e va a sbattere contro due piedi che penzolano dall’alto. È un cadavere impiccato.

FRANCESCO
Oddio!!

Fa per scappare, si volta ma gli arriva un colpo di candelabro in faccia.

FRANCESCO
Ahio!! Fa male!!

Si becca un’altra botta.

FRANCESCO
Ma sei scema? Ho detto che…

Un’altra botta.

FRANCESCO
Ma allora sei proprio una grandissima…

Un’altra botta. Francesco vorrebbe dire qualcos’altro, ma sviene. Kunigunde si impossessa della spada e lo trascina via.

Interno, pomeriggio. Il piano di sopra.

Francesco si risveglia. Ha mani e braccia legate, è dolorante. Kunigunde distratta ha un dito nel naso. Francesco la osserva disgustato, lei si accorge di essere osservata.

KUNIGUNDE
( Imbarazzata, voce spettrale )
Non…non stavo facendo niente.

FRANCESCO
( Sarcastico )
No…

KUNIGUNDE
( Lo guarda mortifera )
Comunque non potrai raccontarlo a nessuno…
( prende la spada e la butta dalla finestra ) perché hai da crepà…prima ti cionco il naso, poi le dita, poi le mani, poi i piedi, poi ti cionco le gambe, poi le braccia…
( senza farsi vedere nel frattempo Francesco afferra un vetro che ha visto per terra )
e dopo le braccia ti cionco il…e vai con l’urlo!
( Parte il solito urlo )
Adesso tu stai lì che io devo scegliere il tipo di mannaia.

Inizia a selezionare una ventina di coltelli. Francesco si sta liberando le mani col coltello. Kunigunde si gira dopo aver scelto il coltello ma Francesco si è liberato e sta scappando per la scala esterna )

KUNIGUNDE
Noo!!

Inizia ad inseguirlo.
Da questo momento le immagini sono velocizzate.
Scendono per la scala ed iniziano a rincorrersi davanti alla telecamera fissa. Nell’ordine: Kunigunde passa inseguendo Francesco due volte; poi Francesco passa inseguendo Kunigunde con la spada che è riuscito a recuperare; poi i due arrivano da due direzioni opposte temendo di essere inseguiti e si scontrano; poi passa Francesco con Kunigunde a cavalcioni; poi con lei che lo cavalca; poi passano ballando la mazurca; lei corre seducente stile “Baywatch”; di nuovo lei rincorre lui e i due si fermano per prendere fiato; poi finalmente intrecciano il duello.

FRANCESCO
( Brandisce la spada in aria )
Per il potere di Greyskull! La forza sia con me!!

Dopo un lungo combattimento Francesco ha la meglio e trafigge Kunigunde che muore. Francesco soddisfatto prende fiato. Dalla casa affianco si sente la voce di Beozia

BEOZIA
( Dalla casa, FC )
Antoniu! Mu chu è ‘stu casinu? Affacciatu u vedu chu è crepatu!

Francesco entra in casa.

Interno/Notte. Nel bovindo

Francesco a letto. Guarda fuori, poi si gira e chiude gli occhi. La telecamera si allarga e Kunigunde, viva ed in piedi accanto al letto, sorride malefica e alza il coltello. Lo abbassa verso la schiena di Francesco e…

Nero…Titoli di coda.

FINE

Francesco Pascuzzi

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array