PHILIP GRÖNING, REGISTA DE "IL GRANDE SILENZIO"

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PROTAGONISTA  AD ALBA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

Dopo Pupi Avati, Jerry Schatzberg, Mario Brenta, protagonista della lezione di cinema è stato Philip Gröning, il regista del film "evento" di questa stagione – Il Grande Silenzio – a cui Alba International Film festival dedica un omaggio presentando tutta la sua produzione cinematografica.

Punto di partenza della lezione il primo film di Gröning, Sommer (1986), storia di un padre che cerca di costruire un rapporto col figlio autistico. Un film apparentemente molto lontano da Il grande silenzio, a cui è invece accomunato dall'assenza di colonna sonora e dall'attenzione che il regista rivolge al  "tempo": il tempo del bambino autistico che non conserva memoria delle proprie azioni e il tempo "sospeso" della vita del monastero dove ogni giorno si ripete apparentemente uguale al precedente. Film accomunati anche dalla "necessità" di seguire l'istinto, l'impulso di raccontare determinate storie, per tentare di capire qualcosa di se stessi. Ed è forse proprio questo secondo Gröning il tratto distintivo del suo "fare cinema" che l'ha portato ad affrontare anche un tema delicato come il terrorismo – in Die Terroristen appunto – con l'intento di "raccontare un mondo in cui non ci sono più ideologie e la politica si riduce a slogan da indossare come una giacca".

Il successo ottenuto da Il grande silenzio non sembra stupire particolarmente il regista. "Fare film in Europa" sostiene Gröning, " non è difficile. Il vero problema è trovare una distribuzione e arrivare al pubblico. Il grande silenzio ne è la dimostrazione: il successo che sta ottenendo è sicuramente gran parte merito dell'attenzione che i media hanno rivolto al film".

A proposito del ruolo dei media, ride divertito della notizia apparsa su alcuni giornali secondo la quale Il grande silenzio avrebbe lo stesso pubblico di un blockbuster come Harry Potter: una "voce" sicuramente falsa e infondata ma che una volta "scritta" diventa impossibile smentire.

Per quanto riguarda i progetti futuri, dopo essersi misurato con il documentario ne Il grande silenzio, Gröning ha dichiarato di voler tornare alla fiction: sta infatti lavorando ad un film ambientato durante un week-end in campagna, in estate, che vedrà protagonisti due gemelli. Una storia forte e impregnata di sensualità.

PHILIP GRÖNING (Dusseldorf, Germania, 1959) è cresciuto tra la Germania e gli Stati Uniti. Studia medicina e dal 1982 si dedica al cinema entrando alla Munich Academy of television & Film. Dopo varie esperienze come attore, sceneggiatore, fonico, scenografo, nel 1986 dirige il suo primo lungometraggio, Sommer che vince il Primo Premio al Bergamo Film Meeting, mentre nel 1992 ottiene il Pardo di Bronzo a Locarno con Die Terroristen. Seguono L'amour, l'argent, l'amour e Il Grande Silenzio (2005) presentato ai festival di Venezia, Toronto, Rotterdam e vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundancee del Premi della Critica Tedesca come Miglior Film.

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