La programmazione di Fuori Orario dall’8 al 14 maggio

Su Fuori Orario da stanotte a sabato 14 omaggi a Marco Leto, Gianni Celati, Carmelo Bene e Gli indifferenti di Maselli

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA SCENEGGIATURA, CORSO ONLINE DAL 28 MAGGIO

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Domenica 8 maggio dalle 2.10 alle 6.00

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

AUTOBIOGRAFIA TELEVISIVA DI UNA NAZIONE (8)

Marco Leto, anatomia di un “ventennio senza fine”

a cura di Paolo Luciani

A partire dai primi anni ’60, soprattutto grazie anche alla   cesura temporale di appena 15 anni dalla fine della guerra, come se non di più ad una realtà economica e culturale nuova, in grado di modificare in profondità anche il costume nazionale, proprio in quegli anni si moltiplicano le inchieste, i documentari, il film a soggetto che ritornano a studiare, raccontare, analizzare il ventennio,  i suoi protagonisti come la condizione del paese tutto; di più,  l’intenso e variegato lavoro storiografico trova anche  nel cinema, nella stampa specializzata  come in  quella popolare,  nella televisione in particolare, le  tribune e le  occasioni  per manifestarsi,  fino ad incidere  nella cultura di massa in forme del tutto originali, coinvolgendo un  pubblico vasto fatto “di chi c’era, come di quelli che sono venuti dopo”, capace anche di appassionarsi, confrontarsi, dividersi, sulle diverse tesi storiche a confronto.

Nelle notti che seguiranno cercheremo di dare conto di questa realtà , intrecciando materiali documentaristici televisivi con esperienze cinematografiche significative o meno scontate.

I prossimi appuntamenti saranno dedicati al lavoro televisivo di Marco Leto, appassionato anatomopatologo del nostro ventennio, forse anche per la sorte che lo fece figlio di uno dei più potenti uomini di potere del regime, il padre  Guido (e non si può fuggire alla tentazione di pensare come la profonda convinzione di Marco Leto di una continuità mai decisamente recisa tra il ventennio mussoliniana e la nuova repubblica resistenziale, con il recupero ed il collocamento in posti di responsabilità di tanta parte della burocrazia politica ed economica del regime nei contorni del nuovo stato, dia stata avvalorata e confermata proprio dalla vicenda del padre, che trovò di nuovo la possibilità , in pieno regime democristiano, di far valere le sue competenze ed informazioni).

La figura di Leto assume così anche  i tratti di un grande dramma familiare, che non oscurano però quello che fu il suo grande lavoro di scavo e ricerca dei caratteri originari ed originali del fascismo italiano, ampliando poi il suo sguardo sulle contraddizioni dello sviluppo industriale del paese, il terrorismo nostrano, il fallimento di importanti tentativi di democratizzazione politica e sociale  come il governo di Unidad Pòpular in Cile.  Da questo punto di vista Leto si ritaglia un ruolo da protagonista del movimento democratico del nostro cinema e della nostra televisione, con l’ampiezza dei suoi interessi e con l’approccio sempre attento alla maggiore diffusione possibile.

Classe 1931,allievo nei primai anni ’50 dei corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia, Leto li abbandona (ma tornerà come docente di regia televisiva dal 1983 al 1988)  per provare sul campo i  diversi momenti del fare cinema: lavora infatti come assistente, sceneggiatore, aiuto di diversi registi; Monicelli, Rossi, Vancini, Capogna, De Concini, Lenzi, Merchant, Moser,  Salerno. Dagli anni ’60 comincia a lavorare in televisione; il suo interesse principale è rivolto verso il ventennio fascista e la seconda guerra mondiale, con produzioni tutte di livello per competenza e novità realizzativa; PRIMO PIANO: GOEBBELS, BADOGLIO; LA STORIA SOTTO INCHIESTA: FUGA DA LIPARI; DAL GRAN CONSIGLIO AL PROCESSO DI VERONA; TEATRO INCHIESTA: LA MORTE DI GIOVANNI GENTILE; FINCHE’ DURA LA MEMORIA: INTERVISTA A DINO GRANDI; LA SCONFITTA DI TRTSKY; IL CASO EVANS; INCIDENTE A VICHY; L’AFFONDAMENTO DELLA INDIANAPOLIS; CRONACHE DEL XX SECOLO; VENTI ANNI DELLA REPUBBLICA, ecc.

Ma non vanno dimenticate serie televisive di successo, trasposizioni di commedie e grandi romanzi, come: QUADERNO PROIBITO, I VECCHI E I GIOVANI, IL CASO LAFARGE, PHILO VANCE, ROSSO VENEZIANO, OPLA’ NOI VIVIAMO; e poi i film per la tv come DONNARUMMA ALL’ASSALTO, UNA DONNA SPEZZATA. Per il grande schermo va assolutamente ricordato LA VILLEGGIATURA che nel 1973 gli valse la partecipazione al Festival di Cannes e il Nastro d’Argento come migliore opera  prima (sceneggiato con Lino Dal Fra e Cecilia Mangini, il film è una delle più incisive analisi del fascismo al suo apogeo e delle difficolta, anche  ideologiche ed umane, che attraversarono quanti si opposero al regime), e poi AL PIACERE DI RIVEDERLA, A PROPOSITO DI QUELLA STRANA RAGAZZA , L’USCITA, questi due ultimi incentrati sul terrorismo.

GLI INDIFFERENTI                             

(Italia, 1963, b/n, dur., 88’)

Regia: Citto Maselli

Con: Claudia Cardinale, Shelley Winters, Rod Steiger, Tomas Milian, Paulette Goddard

Carla, appena maggiorenne, rifiuta il matrimonio d’interesse che la madre le propone. Leo Merumeci, antico amante della madre, ora fa una corte serrata a Carla e Michele, fratello della giovane, lo accusa di interessarsi alla vendita della casa per tornaconto personale. Mentre Carla diventa l’amante di Leo, Michele lo diventa di Lisa, amica della madre e a suo tempo anche lei  già amante di Leo. Michele è convinto che Leo costringa la sorella a stare con lui con il ricatto, e decide così di ucciderlo, scoprendo però che in realtà Carla è più che consenziente…Tornato a casa vede la madre presa totalmente dall’organizzazione di una festa in costume…decide che d’ora in avanti sua maschera nei confronti del mondo e degli altri sarà quella dell’indifferenza….

“Certi giornalisti mi rimproverano di avere trascurato un’occasione straordinaria per raccontare una certa fase della storia italiana, per ridare al romanzo di Moravia quello spazio politico che il romanzo, essendo stato scritto in epoca fascista, non poteva avere.  Io invece questo lato l’ho totalmente e polemicamente ignorato, e rispondevo a queste obiezioni che il punto vero, importante, profondo de GLI INDIFFERENTI era d’aver colto invece un lato permanente di crisi, che non riguardava affatto il ’29 e il fascismo, bensì una conflittualità ed un declino e una corruzione profonda che riguardano l’insieme di una società, di una cultura cattolica, di un tipo di scala di valori e di relativa ipocrisia e volgarità tuttora presenti. In questo senso feci il film tutto sulle facce, sui personaggi, quasi in una specie di vuoto pneumatico.” (Citto Maselli)

LA RESA DEI CONTI DAL GRAN CONSIGLIO AL PROCESSO DI VERONA – 2°seconda puntata

(Italia, 1969,  b/n, dur., 90’)

Regia: Marco Leto

Con: Ivo Garrani, Franco Parenti, Didi Perego, Franco Graziosi, Guido Celano, Mario Feliciani, Armando Spadaro, Antonio Salines, Silvano Tranquilli, Renato de Carmine, Vittorio Duse, Sergio Ammirata; partecipano i giornalisti Ugo Zatterin ed Emilio Ravel

Marco Leto affronta uno degli snodi più drammatici e decisivi nella evoluzione verso la tragedia finale del ventennio fascista: il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del Fascismo vota un ordine del giorno presentato dal gerarca Dino Grandi, che priva Mussolini dei suoi poteri assoluti, restituendoli al Re.  In questa seconda puntata l’attenzione si concentra sul processo di Verona, l’assise in cui, nei primi giorni del gennaio 1944 vengono giudicati, in quello che è ormai territorio della neonata Repubblica sociale italiana, nove dei firmatari dell’ordine del giorno Grandi nella seduta del Gran Consiglio. E’ un momento anche umanamente drammatico: tra i condannati a morte non avrà salva la vita nemmeno Galeazzo Ciano, marito di Edda, la figlia del duce. Tutti saranno fucilanti l’11 gennaio del 1944, e questo passaggio rappresenterà plasticamente come  nel partito fascista sia è ormai definitivamente affermata la direzione politica intransigente di Corrado Pavolini.

Il lavoro di Leto si contraddistingue non solo per la sua solita accuratezza storica, questa volta assicurata da due studiosi quali De Felice e De Rosa, ma anche per una inedita formula narrativa, che vede non solo riportati nei dialoghi testi e documenti ufficiali di quei giorni, insieme con immagini di repertorio storico, ma soprattutto per la presenza di due giornalisti noti al grande pubblico, Ugo Zatterin ed Emilio Ravel,  che scandiranno i tempi dell’azione dallo studio, come se si trattasse dei servizi di un nostro telegiornale.

 

Venerdì 13 maggio dalle 1.20 alle 6.00

UN CINEASTA DELLE RISERVE – UNA NOTTE PER GIANNI CELATI

a cura di Fulvio Baglivi

MARCO BELPOLITI: PER GIANNI CELATI                                                  

(Italia, 2022, col., dur., 10’)

Scrittore, saggista, insegnante, ideatore e direttore della rivista doppiozero.com Marco Belpoliti è una delle figure più attente e attive del panorama culturale in Italia. Amico di Celati nonché probabilmente il massimo conoscitore della sua opera, Belpoliti introduce questa notte dedicata al grande scrittore della Pianura.

GIANNI CELATI E IL CINEMA: UNA CONVERSAZIONE CON GABRIELE GIMMELLI

(Italia, 2022, col., dur., 25’)

Gabriele Gimmelli, autore dello splendido libro Un cineasta delle riserve. Gianni Celati e il cinema (Quodlibet, 2021) è il cardine di questa programmazione. Insieme avevamo deciso di dedicare una notte di Fuori Orario al cinema e alla figura di Celati lo scorso autunno, prima della scomparsa dello scrittore. Con appassionata attenzione Gabriele parla dei film realizzati da Celati ma anche del cinema che ha amato, dai Fratelli Marx a Antonioni, e del suo mondo in cui convivono Freak Antoni e Luigi Ghirri, Ermanno Cavazzoni e il Teatro delle Albe.

IL ’77 CON GIANNI CELATI: UN INTERVENTO DI GIOVANNI NATALE

(Italia, 2022, col., dur., 10’)

Giovanni Natale ha conosciuto Celati alla metà degli anni ’70 quando era studente del DAMS, da quell’incontro nascerà il collettivo Harpo’s Bazar che diventerà poi una cooperativa e si trasformerà in Italian Records, etichetta fondamentale per la scena musicale italiana degli ultimi 40 anni. Giovanni racconta da dove nascono le immagini “militanti” del Convegno contro la repressione di Bologna ’77 e i “sopralluoghi” sulle tracce di Alice- filmati in Sicilia nell’inverno dello stesso anno.

CINEAMATORI MILITANTI              PRIMA VISIONE TV

(Italia, 1977, col., dur., 19’)

Di: Harpo’s Bazar

Venti minuti di filmati in Super8 realizzati da Harpo’s Bazar, collettivo che ha in Celati una figura centrale, durante le giornate del Convegno contro la repressione organizzato dai movimenti a Bologna nel settembre del 1977. Immagini uniche, filmate con assoluta libertà e coinvolgimento su uno dei momenti più forti e potenti del dopoguerra in Italia.

SOPRALLUOGO PER UN FILM SULLE TRACCE DI ALICE    PRIMA VISIONE TV

(Italia, 1977, col., dur., 31’)

Di e con: Gianni Celati, Giovanni Natale, Mili Romano, Roberto Freak Antoni, Aldo Castelpietra, Leonardo Giuliano, Francesca Piva

un progetto collettivo originato dal seminario di Gianni Celati al DAMS dedicato ad Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll dal quale poi sarebbe nato il libro Alice disambientata. Realizzato nel febbraio 1977 in Sicilia, a Siracusa, nella zona industriale e a Fontane Bianche, è un film amatoriale in super8. Con Gianni Celati erano allora Marisa D’Orsogna, Anita Licari, Giovanni Natale, Aldo Castelpietra, Leonardo Giuliano, Francesca Piva, Mili Romano, Roberto Freak Antoni.

FRAMMENTI MONTAGNOLA 1977         PRIMA VISIONE TV

(Italia, 1977, col., dur., 8’)

Con: Gianni Celati, Roberto Freak Antoni

Straordinario documento con riprese per un film che non si farà mai, protagonisti Gianni Celati e Roberto Freak Antoni, girate alla Montagnola di Bologna nell’inverno del 1977.

DODO BROTHERS: CELATI ALL’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA (1977)  PRIMA VISIONE TV

(Italia, 1977, b/n, dur., 15’)

Di: Dodo Brothers

Grazie ad Andrea Ruggeri mandiamo in onda quelle che probabilmente le uniche immagini di Gianni Celati nelle vesti di professore del DAMS di Bologna, dove è stato una figura chiave per i movimenti giovanili bolognesi degli anni ’70. A metà tra il documentario e la farsa, come nello stile dei Dodo, un prezioso e rarissimo documento sul Celati insegnante, professione che abbandonerà pochi anni dopo andando via dall’Italia.

IL RUMORE DEL TEMPO                 PRIMA VISIONE TV

(Italia, 1977-2006, col., dur., 35’)

Di: Mili Romano

Le immagini girate da Harpo’s Bazar nel 1977 rimontate, in modo personale e intrise di sentimento, quasi trent’anni dopo da Mili Romano, membro del collettivo di cineamatori, amica di Celati fin dalla giovinezza e per tutta la vita.

Trasferite in digitale e montate, quelle immagini ritornano in una sorta di ‘Videopoema’ inseguendo il rumore di quei giorni e di quelle generazioni che la piazza riusciva ancora ad unire, con il frastuono, i pensieri, l’impeto di allora…” [Mili Romano]

STRADA PROVINCIALE DELLE ANIME

(Italia, 1991, col., dur., 58’)

Di: Gianni Celati

Celati, insieme a amici e familiari, percorre su un pullman azzurro il delta del Po, lo stesso paesaggio della raccolta di racconti Verso la foce, in auto li segue il grande fotografo Luigi Ghirri.

Primo film realizzato dallo scrittore, prodotto da Rai 3 e voluto dal direttore Angelo Guglielmi.

E quando la RAI 3 (su suggerimento di Angelo Guglielmi) mi ha offerto di trasformare Verso la foce in un documentario, ho dovuto partire da zero, per le mie scarse cognizione tecniche etc. Nel film documentario che sono riuscito a mettere assieme (Strada provinciale delle anime, anno 1991) ho imparato molto sia da Ghirri – che era con noi – sia dai miei operatori che a loro volta hanno imparato molto da lui.” [Gianni Celati, Lettera a Enrico Nosei, 26/08/2008]

ER                                                                        PRIMA VISIONE TV

(Italia, 2020, b/n, dur., 60’)

Regia: Marco Martinelli

Con: Ermanna Montanari

Un film dedicato all’arte e alla vita di Ermanna Montanari, compagna di vita e di arte del regista Marco Martinelli, composto con materiali d’archivio delle opere costruite negli anni da Marco e Ermanna. A fare da filo è una lunga camminata di Ermanna filmata di spalle sul ciglio di una strade della Pianura, nelle immagini d’archivio compaiono tanti amici e compagni di viaggio, tra cui Gianni Celati, che tra i tanti meriti ha anche quello di aver spinto Ermanna a scrivere il suo splendido libro L’abbaglio del tempo (La nave di Teseo, 2021). Presentato in anteprima a Filmmaker Festival 2020.

Il film nasce dal desiderio di rendere grazie all’arte straordinaria di Ermanna, volto e voce, ricambiando il dono che mi ha fatto in quarant’anni di vita e teatro insieme.” [Marco Martinelli]

 

Sabato 14 maggio dalle 1.50 alle 6.30

A VIVA VOCE: CARMELO BENE PER SEMPRE (5)

a cura di Fulvio Baglivi

SULL’HYPERION: UN INCONTRO CON MARCELLO PANNI E SALOME’ BENE

(Italia, 2022, col., 15’)

Marcello Panni è uno dei grandi compositori e direttori d’orchestra viventi, nel 1980, da direttore dell’orchestra e del coro dell’Accademia di Santa Cecilia ha partecipato all’Hyperion di Carmelo Bene, spettacolo di teatro sinfonico con testi di Frederich Holderlin, tradotti dallo stesso CB, e musiche di Bruno Maderna. Pochi anni fa Panni ha diretto nuovamente l’Hyperion utilizzando la voce di Carmelo Bene registrata allora, questa nuova versione uscirà il 6 maggio per le edizioni Tactus. Abbiamo incontrato il Maestro Panni insieme a Salomè Bene che lo ha invitato a Lecce lo scorso 24 marzo per presentare in anteprima l’uscita di Hyperion.

CANTI DI GIACOMO LEOPARDI

(Italia, 1987, col., 62’)

Di e con: Carmelo Bene

Musiche: Gaetano Giani Luporini

Pianoforte: Sonia Bergamasco

Prima delle tre ore registrate nel 1998 che si sono viste più volte nelle notti di Fuori Orario, Carmelo Bene aveva affrontato i Canti di Leopardi in occasione dei 150 anni dalla nascita del poeta, sempre a Recanati. Grazie alla disponibilità di Salomè Bene, Fuori Orario manda in onda questa versione dei Canti passata in tv soltanto una volta nel 1987, con le musiche di Giani Luporini e Sonia Bergamasco al pianoforte.

INTERVISTA A CARMELO BENE

(Italia, 1996, col., 3’)

Breve intervista a Carmelo Bene a Bari prima di una lettura dei Canti Orfici di Dino Campana.

CANTI ORFICI

(Italia, 1996, col., 62’)

Di e con: Carmelo Bene

Carmelo Bene interpreta i Canti Orfici di Dino Campana, opera congeniale alla sua tecnica attoriale con cui si è confrontato più volte a partire dal 1982. Questa versione, prodotta e filmata dalla RAI nel 1996 è stata riproposta in radio l’anno successivo e pubblicata in seguito da Bompiani.

INTERVISTA A OTRANTO

(Italia, 1995, col., 15’)

L’intero girato di un’intervista a Carmelo Bene girata dalla sede Rai di Puglia nella casa di Otranto a metà degli anni Novanta.

OTRANTO, CERIMONIA ASSEGNAZIONE CITTADINANZA ONORARIA

(Italia, 1995, col., 30’)

Immagini filmate dalla sede Rai della Puglia della cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria di Otranto a Carmelo Bene, svoltasi il 3 ottobre 1995 nel cortile del castello aragonese alla presenza di Piergiorgio Giacché, Nicola Savarese, Goffredo Fofi.

 

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