La rivoluzione interiore. Corpi senza organi nel cinema di David Cronenberg

Il saggio di Martina Puliatti è un viaggio attraverso uno dei concetti più enigmatici della filosofia contemporanea, tra Artaud, Deleuze e David Cronenberg. Aracne Editrice

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Corpi senza organi. Concetto nato in seno alla filosofia francese postmoderna, che tutt’ora costituisce un mistero non del tutto indagato. Un corpo in piena rivolta, che rigetta qualunque tipo di trascendenza che trovare se stesso nella totale e carnale immanenza.
Questo è l’enigmatico concetto che la giovane critica Martina Puliatti, spinta dall’urgente bisogno di “reinventare se stessi e il mondo” prova ad esplorare in La rivoluzione interiore. Corpi senza organi nel cinema di David Cronenberg, saggio da poco uscito per Aracne Editrice.

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Puliatti divide in due macro-sezioni questo percorso: la prima, trattante la ricerca del Corpo Senza Organi nella filosofia, si apre prendendo in esame Antonin Artaud. Il filosofo francese viene analizzato dall’autrice (anche e soprattutto attraverso lo sguardo di altri filosofi) in quanto “personaggio dei bordi, periferico” e quindi portatore di una filosofia schizofrenica e deflagrante, in eterna lotta contro il deleterio e mostruoso organismo che è la società.
Il secondo personaggio preso in esame è Gilles Deleuze, continuatore della filosofia di Artaud e primo teorico della contaminazione fra cinema e filosofia.

La seconda macro-sezione è invece dedicata alla ricerca del Corpo Senza Organi nel cinema e in massima parte all’autore che meglio di tutti ha saputo incamerare e fare sua la filosofia di Artaud e Deleuze: David Cronenberg.
Al regista canadese è dedicata interamente questa seconda sezione, che tira le fila tracciate nella prima e analizza la filosofia emergente dalle sue pellicole. Una filosofia, quella della nuova carne, che racconta soprattutto di corpi dilaniati, del rifiuto di una maternità voluta da istanze superiori – siano esse divine o umane – ma generatrice libera di esseri forse mostruosi ma comunque, in maniera intrinseca, dotati di sanguinaria bellezza.
La filmografia di Cronenberg dunque, come una sfilata di Corpi Senza Organi delineati nei modi più vari: corpi ibridi umano-insetto, uteri triforcuti, parti mostruosi. Corpi comunque sottoposti a sovversione, anatomie brutalmente sabotate, nelle quali di delinea, forse l’alba del vero e desiderato Corpo Senza Organi.

La rivoluzione interiore. Corpi senza organi nel cinema di David Cronenberg
di Martina Puliatti
296 pagine
Aracne Editrice
15 euro

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