La storia delle fiere del fumetto

A cosa devono la loro notorietà questi festival?

La storia delle fiere del fumetto

Le fiere del fumetto, anche chiamate comicon, sono delle convention in cui gli appassionati del genere partecipano per incontrare i disegnatori dei loro idoli, nonché per vedere in anteprima quali saranno le pieghe e le sviluppi che prenderanno i loro fumetti preferiti. In queste fiere, soprattutto in quelle importanti come quelle di San Diego o di Stoccarda, vi è anche un enorme sforzo e dispiego di energie per gli editori, che devono allestire il proprio padiglione per renderlo il più originale possibile per impressionare i fan. La prima fiera del fumetto in assoluto, a livello ufficioso, si è tenuta a New York nel 1964, anche se molti la relegano a semplice raduno in cui è intervenuto qualche ospite del settore.

L’Italia prima di tutti
Il primo vero e proprio festival internazionale del fumetto si è tenuto in Italia, a Bordighera in Liguria, nel 1965. Denominato “Salone Internazionale dei Comics”, ebbe un ottimo successo e si decise quindi di trasferirlo in una città più grande, a Lucca, in Toscana, da cui poi non è più andato via. Particolare menzione merita il San Diego Comic Con, probabilmente la fiera del fumetto più importante e prestigiosa al mondo. In questo festival a stelle e strisce si può veramente vedere il meglio di quest’arte, sia dal punto di vista della lettura che dei cosiddetti cosplayer, ovvero coloro che si travestono da personaggi di finzione. Al San Diego Comic Con ci si veste davvero come si vuole: è tra l’altro una delle città con piú negozi di vestiti dell’usato al mondo ed è anche residenza di numerosi studi grafici e artistici. San Diego è praticamente la capitale della nona arte.

I fumetti più importanti della storia
Ad oggi, i fumetti di stampo supereroistico, pur occupando una larga fetta di mercato, sono stati quasi superati dal mercato orientale dei manga, che padroneggia il favore e il divertimento del pubblico con numeri di vendita da capogiro. I manga serializzati o conclusi con oltre 20 milioni di copie vendute sono numerosi e tutti diversificati per generi. Il manga “One Piece” è l’antonomasia delle vendite, serializzato dal 1997 e tuttora in corso, è il secondo fumetto più venduto della storia dopo “Superman”. Se si vuole invece prendere in considerazione il prestigio e il blasone del fumetto anziché semplicemente limitarsi alle vendite e ai guadagni, quello che indubbiamente è da considerarsi un capolavoro della letteratura è “Watchmen” (1986, a firma di Alan Moore e Dave Gibbons).
Segue “V for Vendetta” di David Lloyd e ancora Alan Moore, poi “Il Ritorno del Cavaliere Oscuro” di Frank Miller. Infine, due titoli non proprio mainstream come “Sandman” e “Arkham Asylum”.
La peculiarità di queste “novel graphics” sta nel fatto che tutte, nella loro epoca (anni Ottanta), hanno contribuito a rivoluzionare i vecchi schemi, gettando le basi per il fumetto moderno ed introducendo l’aspetto emozionale nei personaggi, così che i lettori avrebbero potuto immedesimarsi in essi.

Leggere fumetti fa bene, ecco perché
Sono innumerevoli i vantaggi che la lettura comporta in ogni espressione di sé. Dal manga al fumetto, dal romanzo d’avventura a quello d’amore, dal blog di viaggi al blog di casinò a quello che ti offre consigli su che sport sia più adatto a te; ad oggi è possibile leggere davvero di tutto e su tutto. Resta importantissimo scegliere e soprattutto non tralasciare la letteratura, classica e contemporanea. Ecco cosa diceva Umberto Eco a proposito della lettura: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro”. Chissà se hai mai letto Shantaram o cosa avrebbe scritto di One Piece?

Non ci si dimentichi della memoria!
Secondo la scienza, leggere fumetti fa bene al nostro cervello perché dietro quei disegni vi è comunque un gran lavoro a livello di trama e sceneggiatura (potrebbe ispirare qualcuno!). Inoltre la presenza di un linguaggio ricco e articolato (anche onomatopeico) non può che arricchire il lessico del lettore. Un fumetto, composto essenzialmente da immagini, è utile anche per stimolare concentrazione e attenzione: oltre ai dialoghi, bisogna anche guardare l’immagine. E gioco di parole a parte, non ci si dimentichi della memoria, molto stimolata dal processo di memorizzazione delle scene in sequenza.
Italo Calvino in risposta alla domanda sui tre talismani per il 2000:

– sviluppo della memoria (imparare poesie a memoria, fanno anche compagnia e allenare la memoria è importante )
– combattere l’astrattezza del linguaggio con cose molto precise (fare calcoli a mano)
– sapere che tutto quello che abbiamo ci può essere tolto da un momento all’altro con questo governo (non dico di rinunciare a niente, anzi, ma sapendo che tutto ciò che abbiamo, può sparire da un momento all’altro, in una nuvola di fumo.

In questa famosissima intervista Italo Calvino, dedica addirittura il primo posto alla memoria.

Le fiere del fumetto in Italia
L’Italia ha fortunatamente sempre vantato un’ottima tradizione in fatto di fumetti. Dal celeberrimo “Tex” a “Diabolik”, passando per “Zagor”, “Dylan Dog”, “Corto Maltese” ed ovviamente la storica edizione italiana di Topolino, edita fin dal 1932. Attualmente, sono tantissime le città che ospitano le fiere del fumetto, ecco quali sono le più importanti:

1. Lucca Comics & Games: si tiene a Lucca in Toscana, solitamente tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, in concomitanza con Halloween e la Festa di Ognissanti.

2. Napoli Comicon: questa è una delle fiere con la più alta offerta d’Europa in fatto di novità, giochi e autori. Si tiene tra il 22 ed il 25 aprile, in concomitanza con la festività nazionale del 25 aprile.

3. Romics: la fiera romana resta una delle più importanti in Italia grazie soprattutto al premio “Romics d’Oro”, ambito sia da autori nazionali che internazionali. Si tiene solitamente nella prima settimana di ottobre.

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