FRANÇOIS TRUFFAUT

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La geometria delle passioni

Giorgio Simonelli

Ente dello spettacolo

finito di stampare aprile 2007

15,00 euro – 127 pag.

Truffaut è uno degli autori più amati di tutta la cinematografia moderna. La scomparsa prematura, nel pieno dell'attività e all'apice del successo, ha dato origine a un vero e proprio culto della sua figura artistica e delle sue opere, ad un rimpianto diffuso per la sua assenza e ad un'attenzione critica verso il suo lavoro che non è mai venuta meno. Proprio per questo su Truffaut e il suo cinema sono stati scritti numerosi libri, che ripercorrono la sua arte e la sua vita. Una vita avventurosa, tutta all'interno del mondo del cinema: dal consumo forsennato di film come rifugio dalle difficoltà dell'infanzia, all'attività di organizzatore culturale e a quella di critico militante, fino all'esordio improvviso e travolgente alla regia con un capolavoro indimenticato come I quattrocento colpi. Strettamente legato, sul piano personale e culturale, al gruppo della nouvelle vague, dopo una serie di film realizzati nell'ambito di quella scuola (Tirate sul pianista, La calda amante), ha seguito una linea di costruzione del racconto cinematografico originalissima, sia sul versante stilistico che nelle scelte tematiche. L’inconsueta serializzazione della (auto)biografia dell'eroe del suo primo lungometraggio, Antoine Doinel, che ha dato origine ad altre quattro opere (Antoine e Colette, Baci rubati, Non drammatizziamo… è solo questione di corna, L'amore fugge), si è inserita tra riflessioni sulla condizione infantile (Il ragazzo Selvaggio, Gli anni in tasca), letture metalinguistiche delle forme della narrazione e della rappresentazione (Effetto notte, L'ultimo metrò), sublimi variazioni del tragico intreccio di eros e thanatos (La mia droga si chiama Julie, La signora della porta accanto) in cui la modernità delle scelte narrative figurative si trasforma in classicità cinematografica.

Questo piccolo libro ripercorre, in maniera agile, la vicenda artistica ed intellettuale dell'autore, reinterroga il suo universo poetico attraverso la disamina di singoli film, isola gli stilemi compositivi, espressivi, tecnico-formali che caratterizzano la sua pratica filmica.

INDICE

I – I film sono più armoniosi della vita                          9

1. Il cinema nel destino (1932 – 1958)                           10

2. Dieci anni di nouvelle vague  (1958 – 1968)           19

3. 1968 – 1973: cinema vs. politica                                23

4. 1973 – 1979: una nuova ricerca                                  26

5. 1980 –  1984: la classicità                                            29

II – Que reste-t-il?                                                        35

1. Infanzie e memoria                                                     36

2. le scritture della vita                                                    52

3. A louer: il caso e la necessità, eros e thanatos            65

III – Tre sequenze                                                         77

1. L’uscita di scena. La mia droga si chiama Julie       78

2. L’allusione. Baci rubati                                             86

3. L’illusion comique. L’ultimo metrò                          93

Filmografia                                                                  103

Bibliografia essenziale                                                 

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