LIBRI DI CINEMA – Napoli, una città nel cinema

napoli una  città nel cinema
Nella sua linearità, un oggetto essenziale, un libro necessario a ricordarci quanto sia opportuno utilizzare Napoli per interpretare il cinema (e il mondo, ovviamente). Napoli continua a essere un luogo misterioso, dove s’intrecciano immaginari originali e autonomi, desiderosi di raccontare qualcosa che solo da queste parti si trova

--------------------------------------------------------------
INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA SCENEGGIATURA, CORSO ONLINE DAL 28 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------
CORSO IN PRESENZA MONTAGGIO AVID, DAL 9 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

napoli una città nel cinema

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE UNA SERIE TV DALL’8 MAGGIO

--------------------------------------------------------------
Biblioteca Universitaria di Napoli
NAPOLI, UNA CITTA' NEL CINEMA

a cura di M. C. De Crescenzo, A Lucadamo, C. Masiello, A. Muti

Finito di stampare nel Febbraio 2010
pp. 270

Libreria Dante & Descartes, 2010

Dopo quindici anni, eccolo che riappare.
Avevo collaborato a questo progetto con un articolo che rifletteva, ancora una volta, sulla genialità di Massimo Troisi e, ora, me lo ritrovo ancora più abbondante, revisionato in più punti, arricchito di articoli e ricerche.
Mi sono divertito a confrontare un paio di decenni – l’ultimo, il penultimo – perché mi intrigava capire cos’era successo “dopo” quello che mi ostino a ritenere “il cinema bassoliniano”.
M’ha fatto piacere accorgermi che Napoli continua a essere un luogo misterioso, dove s’intrecciano immaginari originali e autonomi, desiderosi di raccontare qualcosa che solo da queste parti si trova.
Stranamente, più che i film di coloro che per un po’ ci hanno tenuti compagnia (Capuano, Corsicato, Martone…), m’è piaciuto trovare certe anomalie, certi sguardi esterni, che utilizzano questa città quale lente capace di far vedere ciò che altrove non si vede. Ve lo ricordate il film di Carpenter Essi vivono? Lì bastava indossare certi occhiali per scoprire che gran parte della gente che ci circonda fa parte di un altro pianeta – forse sono degli zombie o qualcosa del genere, gente morta che si ostina a fingere di vivere.
Se Abel Ferrara (tutti in piedi, please!), ci tenta con un oggetto anche quello misterioso dal titolo persecutorio (Napoli, Napoli, Napoli), qualcosa vorrà pure dire. E non è un caso che dentro ci ficca Peppe Lanzetta, arrabbiato a tutt’oggi, che non riesce a fare amicizia con nessun tipo di establishment – ecco il luogo nel quale si trovano a vivere entrambi, ecco l’inferno che si sono scelti Abel e Peppe.
E se il cinema è una lente attraverso la quale vedere la vita (lo andava dicendo Truffaut), allora Napoli è un’ottima ottica attraverso la quale vedere l’Italia e, forse, oltre (lo ha detto Abruzzese). La cosa più divertente è che tutti pensano che sia un’ottica aberrante, quella che propone Napoli. Invece no: è proprio un’ottima lente, una lente d’una limpidezza straordinaria, necessaria per leggere ciò che si cela “dietro” l’Italia perbene, quella che lavora, quella che produce.
Intendiamoci: bene ha fatto Garrone a raccontare questa cosa qui, prendendo al rimbalzo il testo di Saviano. Ma sono cose che già sapevamo, cose che solo il narrativo poteva chiarificare, ribadire, scolpire nell’immaginazione.
Occhi selvaggi, capaci di vedere e di misvedere, di vedere oltre, si trovano anche negli anfratti, nei frammenti che questo libro regala: la firma di Nicolini è lì, a ricordarci che strategie complesse dell’immaginario s’intrecciano a politica, a impegno civile. Sono cose che vanno ribadite, altrimenti si finisce per dimenticarle. In tal senso la scelta di ripubblicare questo libro mi sembra che vada nella direzione di rimarcare un mistero, di richiamare l’attenzione: la sua presenza è politica, capace di superare e scavalcare gli articoli, spesso dotti ed eruditi, che in questo bel libro è facile trovare.

INDICE
Presentazioni di Ornella Falangola, Flavia Cristiano, Maria Sicco, Renato Nicolini
Premessa di Chiara Masiello, Adriana Muti
Prima di Cinecittà di Chiara Masiello
1930-1945: la fascistizzazione di Antonio Lucadamo
Dal dopoguerra agli anni ottanta di Maria Cristina De Crescenzo
Le nuove tendenze del cinema napoletano di Adriana Muti
Saggi
Teatro elettrico con musica e canto di Mario Franco
La parabola politica di Roberto Bracco di Pasquale Iaccio
La tavola dei poveri
e la censura fascista di Mino Argentieri
1947: nascono i Cineclub di Maria Cristina De Crescenzo
Uno storico napoletano al cinema: Roberto Paolella di Antonio Napolitano
Soggetto per un video saggio di Mirco Melanco
La formula Amoroso di Valerio Caprara
Viaggio e attesa nella capitale dei contrasti di Katia Calabrese
Dal Risanamento al Centro Direzionale di Pietro Renna
La figura del caratterista napoletano di Alberto Castellano
I desideri mutanti dell'immaginario trash di Ciro Ascione
Meglio una bugia: appunti sul cinema di Massimo Troisi di Demetrio Salvi
Intervista a Jean-Noel Schifano a cura di Chiara Masiello
Il resto di Gomorra di Valerio Caprara
Letteratura teatro e cinema a Napoli di Pasquale Iaccio
Napoli oggi, vista dal cinema di ieri di Mirco Melanco
Filmografia di Chiara Masiello, Maria Luisa Siragusa, Giovanni Spedaliere
Bibliografia di Maria Cristina De Crescenzo, Adriana Muti
Siti web, riviste e risorse on line di Raffaele De Magistris
Indici di Adriana Muti


 

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array