Nonostante molti giornalisti abbiano interpretato l'ultimo piccolo capolavoro di Manoel De Oliveira, O Velho do Restelo, presentato quest'anno a Venezia, come una capitolazione e un addio al cinema, il regista portoghese, che farà 106 anni l'11 dicembre, è invece determinato a continuare il suo lavoro, come annuncia in un'esclusiva intervista a Variety.

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Riguardo alla sua ultima fatica, che mette insieme Luís de Camões, Camilo Castelo Branco e Teixeira de Pascoaes, tre pilastri della letteratura portoghese insieme al Don Chisciotte di Cervantes e a numerosi estratti di film precedentemente girati, De Oliveira afferma: "Nonostante questo film sia stato girato nel giardino dietro casa mia, nulla nella sua realizzazione cambia rispetto ai miei altri lavori. La presenza di alcuni di essi all'interno di questo cortometraggio è puramente incidentale: O Velho do Restelo si ispira a O Penitente, di de Pascoaes, e tutti quei film erano in qualche modo legati a questo testo, ma per il resto non ho mai tentato di gettare uno sguardo d'insieme su tutta la mia produzione. O Velho do Restelo è un Avvertimento, una riflessione sulla sconfitta che accompagna la vittoria. Non è solo una riflessione sulla Storia e la letteratura portoghese, è una riflessione sull'umanità". (r.l.)

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