MOVIEGAMES – The Bond movie for 2004

James Bond 007: “Everything or Nothing” non sarà il miglior videogioco dell'anno, ma è senz'altro il Bond-movie del 2004.

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Tra i fan della serie cinematografica dell'agente segreto James Bond, il sottoscritto si pone esplicitamente tra gli estimatori di Roger Moore rispetto all'interpretazione originale datane da Sean Connery. Sarà un po' per motivi personali (la prima pellicola bondiana che ho visto al cinema è stata l'Uomo dalla pistola d'oro del 1974, quando avevo 10 anni), sarà perché, all'epoca, l'interpretazione di Roger Moore mi ricordava dei feticci televisivi quali Il Santo o Attenti a quei due, sarà perché si trattava di una caratterizzazione meno "violenta" e più consapevolmente autoironica… Tanto più che nel 1983, quando uscirono contemporaneamente due James Bond, Octopussy – Operazione Piovra con Roger Moore e Mai dire mai col redivivo (nei panni della spia inglese) Sean Connery, indubitabilmente il primo era migliore nonostante il plauso tributato al secondo dai nostalgici della prima ora. Ma si trattava tutto sommato di due dinosauri che dovevano interpretare un arzillo giovanotto e si vedeva (in Octopussy almeno Moore non doveva indossare un imbarazzante ed evidente parrucchino…). La rivalità tra i fan di Connery e di Moore è comunque stata resettata nel 1995 con Goldeneye, il film d'esordio con Pierce Brosnan nei panni di James Bond. Brosnan ha immediatamente fatto dimenticare la scialba caratterizzazione di Timothy Dalton riuscendo a miscelare la durezza e l'autocompiacimento del James Bond conneriano con l'autoironia e la "leggerezza" mooriana. "Leggerezza" in particolare da leggere come mancanza di freddezza e di distacco da parte dell'agente segreto, non più macchina per uccidere ma uomo con dei sentimenti che non può restare inerme se una sua amante viene attaccata o uccisa. In più la variazione dei comprimari adattati alla nuova era (la figura di M adeguata femminilmente al politically correct sessuale, Q trasformato in un burbero ecologista, ecc.) e le situazioni finalmente alla pari con il nuovo ordine mondiale (non più le spie comuniste o le organizzazioni mondiali para-mafiose sono il nemico, ma le imprese petrolifere o i magnati della comunicazione) hanno riportato le pellicole dedicate a 007 all'attenzione di un pubblico non più solo di nostalgici (cinematograficamente parlando). Il passaggio ovvio era ora quello ai videogiochi, tanto più che le nuove pellicole dedicate a 007 erano già in nuce opere videoludiche, senza tuttavia possedere ancora l'interattività. Ovvero il Bond brosnaniano è già non più un character, ma una maschera per il desiderio d'avventura che sta in ogni spettatore di film d'azione, ed il naturale sbocco di questa situazione è dunque il videogioco che permette allo spettatore di essere non più meramente passivo ma al contrario di poter essere contemporaneamente protagonista. Già altri videogiochi erano stati prodotti con il marchio 007, ma ora il nuovo James Bond 007: Everything or Nothing si pone davvero non solo come gioco pubblicato per sfruttare un brand di successo ma, come ha affermato una recensione inglese: "To put it simply, this is the Bond movie for 2004", ovvero, questo è il film di James Bond di quest'anno.

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Electronic Arts, che ha sviluppato e prodotto il gioco (in Italia la localizzazione riguarda i sottotitoli e la distribuzione è affidata ad Halifax), ha deciso per questo titolo di allontanarsi dalla prospettiva in prima persona utilizzata per i precedenti Agent Under Fire e NightFire per servirsi invece della maggiormente cinematografica terza persona. Questa scelta va d'accordo con tutto il mood del gioco, dai titoli di testa alla grafica eccezionale (il gioco, sviluppato per PS2, Xbox e Gamecube, è stato provato sulla prima console, su cui si avverte un rallentamento comunque ininfluente sul gameplay; esiste anche una versione di EoN per Gameboy Advance, ovviamente assai diversa da quella qui recensita), alla scelta di investire risorse sul coinvolgimento di attori di fama che dessero voce (reale) e fattezze (digitalizzate) ai personaggi. Tra questi gli ovvi Pierce Brosnan per James Bond, Judy Dench nei panni di M e John Cleese in quelli di Q; ma anche il meno scontato Willem Dafoe in quelli del villain di turno – Nikolai Diavolo – o Richard Kiel in quelli del redivivo Jaws, già apparso in La spia che mi amava (del '77). Assolutamente di prim'ordine anche il comparto sonoro, anche grazie ad una Bond-song scritta appositamente e cantata da Mya Starling e allo splendore del THX.In realtà non siamo di certo di fronte a qualcosa d'innovativo a livello di gameplay, anzi, il tutto si riduce a brevi missioni in cui lo sparatutto in terza persona, con la possibilità di un approccio stealth piuttosto che irruento, si alternano con altre di guida con vari mezzi, oltre che naturalmente a numerosissimi full motion video col compito di raccontare la storia. Bond può utilizzare tutte le armi lasciate cadere dai nemici ed in più ha di suoi alcuni simpatici gadget come il ragno robot, il rampino per scalare le pareti o unità di mimetizzazione come quelle viste in La morte può attendere. Molto semplice la gestione sia dei movimenti di Bond che l'utilizzo delle armi, anche se è da notare la scomodità della telecamera che tende a non rimanere automaticamente alle spalle del personaggio in stile Max Payne (altrimenti perché tanta fatica con la digitalizzazione dei lineamenti e delle espressioni di Brosnan?) col risultato che, specie nelle fasi più concitate del gioco, ci ritroveremo a non riuscire a vedere quello che vede il nostro personaggio e quindi a controllarlo correttamente. Difetto noioso anche perché, se i nemici non brillano per intelligenza artificiale, in compenso sono tutti campioni di tiro al bersaglio. Tenendo conto di ciò, ma anche della difficoltà delle missioni, legata pure al grado scelto – recluta, agente segreto, agente 00 – e al fatto che ogni missione assegna un punteggio in base al quale possiamo sbloccare dei bonus (e in conseguenza di ciò ogni missione è rigiocabile singolarmente per migliorare un punteggio non eccelso), il giocatore dovrà spesso ritentare più volte una missione. E in questo senso la brevità delle stesse aiuta a non rendere tale ripetizione fonte di noia. È possibile inoltre giocare tutta l'avventura in compagnia di un amico utilizzando la modalità cooperativa, oppure sfidare fino a tre altri giocatori nelle apposite arene che sono però da sbloccare ottenendo punteggi elevati nella versione in single player.La trama parla di furto di nanotecnologie da un laboratorio militare russo che James Bond deve recuperare. Per fare questo dovrà confrontarsi con Nikolai Diavolo e con la l'avvenente scienziata russa doppiogiochista Katya Nadanova. Tra salvataggi in extremis ed inseguimenti James Bond ci porterà in Egitto, a New York, a New Orleans ed ovviamente a Londra, ci farà guidare moto, auto, carri armati ed elicotteri, ci darà la possibilità di dimostrare che anche noi potremmo essere dei perfetti 007 (ad esempio fermandoci a massaggiare una bella signora durante una missione…). Insomma tutte le situazioni ad elevatissimo tasso adrenalico e ad un passo dal demenziale senza mai cadervi (è tutta qui, alla fine, la bravura dell'ultima serie) che abbiamo visto al cinema e che ora non solo possiamo vedere, ma che possiamo sperimentare.Sta qui alla fine il vero pregio di questo gioco, proprio come s'è detto all'inizio: non tanto nel gameplay, ma perché, grazie ad una produzione di prim'ordine che ha saputo unire tutti gli ingredienti del Bond-style ultima generazione ad una realizzazione tecnicamente ineccepibile (o quasi) EoN riesce davvero ad essere non tanto un gioco imperdibile quanto l'imperdibile nuovo episodio delle avventure di 007 e un capitolo significativo verso la realizzazione del cinema interattivo.

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