OLIVIA di Gilda Luzzi

"Quant'è bello raccontare l'amore.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Quant'è bello vedere che si prova quando si è innamorati.


Quant'è bello vedere gli occhi brillare d'amore.


Ascoltate un angelo venuto da lassù.


Ascoltate la storia di Olivia, bella e simpatica ragazza e di Alberto, giovane innamorato di lei."


Questo canta un Angelo dalle ali bianchissime mentre coppie di giovani innamorati ballano nella piazzetta del paese, sulle note soavi di Ivan Strawincz.


E' l'amore angelicato di trecentesca memoria quello che racconta nella scena di apertura, "Olivia", corto di 13 minuti girato nel 2003 dal regista sardo Efisio "Peter" Marcias.


E' la storia di un ragazzo innamorato che usa uno strumento desueto, la scrittura, la composizione di una lettera-invito, per dichiarare la sua passione alla ragazza che osserva solo da lontano.


Raccontata così, in poche parole, sembra la trama abbastanza banale della solita storia d'amore, che porterà al lieto fine, magari tra mille traversie del cuore.


In realtà Peter Marcias descrive l'universo sentimentale di due giovani diversamente abili.


Un ragazzo down dolcissimo, Alberto, interpretato con disarmante naturalezza da Sebastiano Casciu ed Olivia, una ragazza sulla sedia a rotelle, Monica Artudi.


Il giovane, che frequenta una comunità di disabili, saluta tutti i giorni Olivia, che fa la commessa in una libreria e della quale è assolutamente innamorato.


Il saluto giornaliero, da lontano, è l'unico momento di contatto tra Alberto e la sua "donna angelicata", un  gesto ripetitivo capace di farlo comunque sorridere.


Mentre in classe colora un disegno, immagina di comporre la sua dichiarazione, facendosi aiutare dal fratellino, per evitare errori di ortografia e fare così non solo bella figura ma anche colpo sulla sua amata Olivia.


E' qui, che attraverso la tecnica dei flashback Marcias costruisce il suo corto-musical, spaziando tra l'immaginario intriso di felicità del protagonista e il racconto musicale dell'angelo narratore.


Considerare la disabilità come situazione normale, eliminando luoghi comuni e affermazioni pietistiche è un tema caro al cinema italiano ed internazionale che ha raccontato sotto molti profili e sfaccetature le tematiche sociali, culturali, antropologiche, di comunicazione connesse al mondo dell'handicap, spaziando dalla disabilità fisica al disagio mentale con particolare riguardo all'adolescenza e all'età evolutiva.


Proprio come fa Marcias in questo corto.


Prodotto da Rosie Atzori e distribuito dall'Ultima Onda, "Olivia" ha partecipato a numerose rassegne tra cui il XXII Festival Valdarno Cinema Fedic, appuntamento annuale del cinema giovane di qualità, il Festival Prima Aziz 2003 di Palermo in cui si è aggiudicato la sezione tema sociale come miglior film, il Musical Italian Film Festival dove ha riscosso una menzione speciale ed ha vinto a dicembre 2003 il Premio Minimusical organizzato da "Musica!Rock ed altro" in la collaborazione con la produzione cinematografica Fandango.


Una scelta difficile, quella di Peter Marcias, soprattutto perché raccontare la disabilità in tredici minuti senza rischio di pietismo è un lavoro cinematograficamente complesso, ma anche una scelta assolutamente tempestiva, considerato che l'anno appena trascorso è stato dichiarato anno europeo delle persone con disabilità.


 


 


 


Gilda Luzzi


 

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array