"One Flew Over the Dead Poets Nest", di Gabriele Guerra
Un’operazione ambiziosa quella di Gabriele Guerra, curatore di un mash-up cinematografico che fonde tra loro due film-culto quali Qualcuno volò sul nido del cuculo (Milos Forman, 1975) e L’attimo fuggente (Peter Weir, 1989)
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Un’operazione ambiziosa quella di Gabriele Guerra, curatore di un mash-up cinematografico che fonde tra loro due film-culto quali Qualcuno volò sul nido del cuculo (Milos Forman, 1975) e L’attimo fuggente (Peter Weir, 1989). Un’operazione critica prima ancora che un lavoro di puro montaggio o – si potrebbe dire – un gesto registico capace di esprimere una personale visione su due testi cinematografici preesistenti. Un video di quaranta minuti che consente all’autore di mettere in luce, scena dopo scena, una evidente specularità tra le strutture narrative di questi due film che sembrano muoversi su binari paralleli lungo i quali incontrano alcune aree di sosta comuni: una situazione iniziale caratterizzata da ordine e disciplina pressoché assoluti e imposti dall’alto; l’arrivo di un personaggio (Jack Nicholson in un caso, Robbie Williams nell’altro) che incrina la solidità della base su cui quest’ordine si fonda, mostrando u
La bravura di Guerra sta nel riuscire a non rendere retorico il discorso che porta avanti ricorrendo spesso alle basi della grammatica cinematografica per mettere direttamente in relazione tra loro i personaggi delle due opere (frequenti sono i campi-controcampi utilizzati con questa intenzione), talvolta operando delle vere e proprie manipolazioni dell’immagine come nel caso della sostituzione della foto del prof. Keating con quella di R.R. McMurphy nell’annuario dell’accademia Welton o, infine, concedendosi anche l’inserimento di una breve “scena extra” tratta dal film Tape di Richard Linklater per mostrare Ethan Hawke e Robert Sean Leonard ancora insieme dodici anni dopo il loro esordio cinematografico nel film di Weir.
Ciò che l'autore ricava da tutto ciò è, senza dubbio, un film interessante e intelligente che scorre fluido senza intralci e si propone allo spettatore (anche) come una coinvolgente esperienza di pura cinefilia.