OSCAR 2012:VIVA IL CINEMA CHE FU
ll ricordo di un passato glorioso e ancora vivo ha caratterizzato la cerimonia degli Oscar di quest'anno.Una cornice studiata ad hoc:montaggi degli attori che raccontavano i loro film del cuore,l'esibizione del Cirque du soleil,un presentatore d'eccezione come Billy Crystal, “risplolverato” dall'academy per la nona volta e,soprattutto,i premi assegnati.Premi ad un cinema che sogna il cinema che fu.
Si è svolta all'insegna della nostalgia la ottantaquattresima edizione degli Academy Awards. A trionfare,fedelmente ad ogni previsione, la pellicola francese “The Artist” che si è aggiudicata ben cinque statuette,tra cui le più importanti:miglior attore,film,regia. Il film,muto e in bianco e nero è uno spassionato omaggio al cinema di una volta,tanto che,lo stesso regista Michel Hazanavicius,durante il suo discorso,ha ringraziato per ben tre volte Billy Wilder. “Lo potrei ringraziare un migliaio di volte – afferma- perchè penso che sia un regista perfetto,l'esempio ideale. Wilder è l'anima di Hollywood,gli sono grato e l'adoro”. Commosso e frastornato anche il protagonista Jean Dujardin,che ha deliziato la platea con un divertente ringraziamento “bilingue” e salto di gioia finale.
Premiati come migliore attrice e attore non protagonista,rispettivamente,la bravissima Octavia Spencer per “The Help” e l'ottantaduenne Christopher Plummer per “The Beginners”. Plummer è l'attore più anziano ad aver vinto un oscar,e, strepitoso durante il suo discordo di ringraziamento il surreale dialogo con la mitica statuetta “Hai solo due anni più di me,dove sei stata tutta la vita?”. Anche il premio per la migliore sceneggiatura originale è andato ad una pietra miliare del cinema, Woody Allen,per il suo poetico Midnighht in Paris. Premiati invece Alexander Payne(nel 2005 già vincitore nella stessa categoria con Sideways), Nat Faxon e Jim Rash per la migliore sceneggiatura non originale di “Paradiso Amaro”.
Commozione e un salto ai giorni nostri con il migliore film straniero “Una separazione”,già orso d'oro a Berlino nel 2011 e poi golden globe,molto apprezzato anche da noi. Il regista Asghar Farhadi l'ha dedicato al popolo iraniano,con un forte messaggio di pace “E' un premio a chi rispetta tutte le culture e le civiltà e disprezza la violenza”.
Premi al cinema che ama il cinema dunque. Premi a “pilastri” del cinema. Premi,per fortuna,anche all'alba di un nuovo cinema. Senza l'alba forse il giorno conoscerebbe la luce?