"Prom – Ballo di fine anno", di Joe Nussbaum


C’è davvero poco da salvare in Prom, prodotto Disney standard degli anni Zero, prevedibile e privo di sussulti. Neanche per sbaglio Joe Nussbaum si avventurerebbe nei territori impervi della memoria e della malinconia, capaci di schiudere abissi esistenziali difficili poi da sigillare: tutto qui è superficiale e edulcorato, e l’unica linea di poetica sembra essere la rassicurazione dello spettatore

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Aimee Teegarden in Prom

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E alla fine, quando la fontana si mette a fare le bizze, per un attimo ci speriamo davvero che possa improvvisamente esondare, travolgendo come un provvidenziale tsunami adolescenti e cose nel mezzo del ballo ossessivamente preparato lungo tutto il film dall’insopportabile Nova. Invece – ovviamente – è solo l’ennesimo espediente per sistemare anche l’ultimo tassello e far andare tutto al proprio posto, ricomponendo un quadretto preconfezionato di irreale, irritante perfezione.

Così, c’è davvero poco da salvare (e da raccontare) di questo Prom, prodotto Disney standard degli anni Zero, sulla scorta dei vari Hannah Montana e High School Musical, prevedibile e privo di sussulti da inizio a fine. Il rito annuale del ballo di diploma è il pretesto narrativo per sbozzare i ritratti di un gruppetto di studenti di una scuola americana: non tanto la festa danzante in sé è il centro del film, quanto la sua attesa, le settimane di preparativi, ansie e speranze che i teenager vivono prima dell’evento. Attorno a Nova, prima della classe per vocazione e gran maestra di cerimonie, ruotano le storie di un’altra decina di ragazze e ragazzi, per i quali il prom (stessa radice di promenade, ndr) è il suggello del percorso che li ha portati fin lì e allo stesso tempo una porta che dà sul futuro. Un rito di passaggio.

Ma se a questo punto vi vengono in mente gli American Graffiti di Lucas, il ballo di fine anno di Ritorno al futuro o la Peggy Sue di Coppola, scordateli. Neanche per sbaglio Joe Nussbaum si avventurerebbe nei territori impervi della memoria e della malinconia, capaci di schiudere abissi esistenziali difficili poi da sigillare. Tutto in questo teen movie è superficiale e edulcorato, l’unica linea di poetica sembra essere la rassicurazione dello spettatore. Perciò i conflitti (si fa per dire) sono prontamente repressi nello zucchero, sotto lo sguardo vigile di mamma e papà, e il ribelle appena spettinato infine si redimerà, scoprendo che lo smoking dopo tutto gli sta da dio.

Vien da chiedersi per chi in definitiva sia pensato un film come Prom, in cui l’amore, a 17 anni, è incredibilmente una favoletta di sorrisi ingenui, timidezze da vincere e parole dolci, e il sesso, grande assente persino dai discorsi, sembra una faccenda di là da venire. Evidentemente solo per i bei volti senza corpo e sangue, spettatori di se stessi, di Aimee Teegarden e compagni.

 

 

Titolo originale: Prom

Regia: Joe Nussbaum

Interpreti: Aimee Teegarden, Thomas McDonell, DeVaughn Nixon, Danielle Campbell, Nolan Sotillo, Nicholas Braun, Ying Chang, Jared Kusnitz, Joe Adler, Cameron Monaghan, Kylie Bunbury, Christine Elise

Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures

Durata: 104’

Origine: Usa, 2011

 

 

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